The Mist 1×02 “Withdrawal”: la recensione
La recensione del secondo episodio di The Mist, intitolato Withdrawal
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Ne seguiamo due, quelle al centro commerciale e quelle che finiranno nella chiesa locale. Kevin, Mia, Bryan e Adrian si ritroveranno qui infine dopo una fuga alla cieca tra le strade della città. Vi ritrovano Natalie, anche lei in piena crisi personale dopo ciò che è accaduto a Benedict. In attesa di una guida che sappia indicare loro cosa fare, i personaggi si riferiscono al pastore. Al centro commerciale intanto le cose vanno peggiorando.
Cadaveri mutilati spuntano ovunque, ed è difficile muoversi all'interno dell'edificio, a meno di utilizzare droni manovrati con invidiabile bravura. Monitorando le possibili uscite e cercando un contatto con l'esterno, Eve capisce che c'è qualcosa che non va nella persona con cui si sta accompagnando. L'uomo la aggredisce, e lei reagisce uccidendolo.Effetti speciali, interpretazioni e dialoghi a parte, ad essere sbagliato è il ritmo di The Mist. Siamo già al termine della prima giornata. Ci siamo arrivati troppo in fretta, ben poco è successo a livello generale, ma già alcuni personaggi hanno imboccato una strada senza ritorno. Non c'è praticamente un attimo di confronto tra Eve e Alex, ma al tempo stesso alla prima è richiesto di fare qualcosa di fatale per il suo personaggio. Piccoli conflitti lanciati qua e là, inquadrature specifiche su Jay che dovrebbero farci sospettare di lui, quando probabilmente il colpevole è da cercare altrove.