The Mist 1x03 "Show and Tell": la recensione

La recensione del terzo episodio di The Mist, intitolato Show and Tell

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Spoiler Alert
Show and Tell, come da titolo dell'episodio. Il primo si vede poco, se non fosse per una scena che, nella sua esagerazione, è anche la migliore vista nelle prime tre puntate di The Mist. Del secondo c'è anche troppo, anche perché sembra che l'unico modo per veicolare emozioni e stati d'animo sia quello di spiegarli apertamente. Il terzo episodio della serie di Spike Tv continua a segnare il passo incerto della serie horror (?) tratta dal racconto di Stephen King.

Il momento creepy-trash vede la progressivamente sempre più invasata Nathalie uscire dalla chiesa in cerca di qualcosa di imprecisato. Forse la prima scena orrorifica della stagione, che vede il malcapitato che le corre dietro finire vittima di un insetto mostruoso. Dal tatuaggio della sfinge testa di morto del Silenzio degli innocenti ecco spuntare un paio di ali che trascinano via l'uomo mentre farfalle escono dalla sua bocca. Non è tutto, ma è qualcosa, e se The Mist virasse completamente sul versante dell'assurdo e del survival horror sarebbe sicuramente più godibile.

Invece torniamo al centro commerciale e qui vediamo i personaggi darsi da fare per cercare di sbloccare la situazione... senza in realtà cercare di sbloccarla. Stephen King è molto bravo a raccontare il piccolo contesto extraurbano, il valore della comunità americana che si dà da fare per risolvere un problema, ma qui tutto è eccessivo e sopra le righe e privo di pathos. Due cadaveri vengono portati in giro su dei carrelli nella semi-indifferenza generale, e quegli stessi cadaveri vengono utilizzati come esche da due giovani evidentemente svalvolati (what is wrong with you people!?).

Mentre i personaggi perdono tempo a dilettarsi con delle regole di vivere civile che sappiamo già nessuno vorrà rispettare, e che probabilmente non serviranno a nulla se non a creare minutaggio, Eve ci prende gusto ad usare la pistola e, con la frase a effetto "I always was an anarchist", minaccia Jay e il resto del gruppo. Praticamente la fiera dell'assurdo, degli insulti urlati, delle frasi a effetto, dei personaggi infantili. Palloncini rossi lasciano la struttura con una richiesta d'aiuto, ma non si vede luce in fondo al tunnel.

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