The Mist 1x07 "Over the River and Through the Woods": la recensione
The Mist a modo suo è una serie affascinante: sbagliata e lontana da ciò che offre la tv in questo momento
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Non è tanto quel che succede, che in fondo non è altro che una ripetizione scostante di situazioni già viste e di personaggi che esplodono rabbiosamente, quanto come succede. Prendiamo questa situazione: Padre Romanov tenta il tutto per tutto per riprendere contatto con i propri fedeli, ormai irretiti dalla follia di Nathalie. Si avvicina alla donna e le propone di uscire fuori dalla chiesa con lui per affrontare a viso aperto la nebbia. Si tratta di un momento che dovrebbe portare alla luce la natura più intima dei personaggi, e magari svelare qualcosa sul senso profondo della minaccia opprimente sulla città.
Nathalie accetta, si spoglia completamente, e i due escono fuori. Fanno pochi passi quando ecco che dalle nebbie misteriose emergono i quattro cavalieri dell'apocalisse. Le preghiere di Padre Romanov non servono a nulla mentre viene colpito da una freccia e trascinato via tra le urla. Nathalie è libera di tornare in chiesa. Cosa si può dire di un momento così? Poco, se non questo: non è così divertente come potrebbe sembrare. Mettendo da parte l'orrore e altre velleità da dramma impegnato (abbiamo anche una sottotrama sulla disintossicazione in questo episodio), il problema di The Mist è che è talmente grigio e svogliato da non riuscire nemmeno a divertire per contrasto.Troppo seriosamente vengono poste questioni di vita o morte, tra salvataggi in extremis, personaggi di cui non sappiamo nulla ma che hanno immensi problemi e altre situazioni al limite.