The Mist 1x09 "The Waking Dream": la recensione

A un passo dal finale della stagione, The Mist inizia a ravvicinare i personaggi, ma il risultato non cambia

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Spoiler Alert
The Waking Dream, penultimo episodio della stagione per The Mist, per la prima volta dopo nove episodi dà un senso di concretezza agli eventi in svolgimento. Tutti i personaggi, a partire da Kevin, tendono a soddisfare un obiettivo che potrà essere più o meno sensato – di solito non lo è – ma che quantomeno è direttamente percepibile dallo spettatore. Complice la vicina conclusione stagionale, si tratta di reunion attese e minacce molto percepibili. Percorsi stagionali tendono al compimento, i tradimenti e i segreti stanno per essere svelati. La nebbia rimane lì, più o meno inerte, ma arrivati a questo punto della stagione è difficile rimanere delusi.

Kevin quindi è sopravvissuto agli eventi della scorsa settimana e alla scoperta della crudele doppia natura di Adrien. Pertanto, insieme a Vic, cerca un modo per dirigersi al centro commerciale degli orrori, e nemmeno le granate riusciranno a fermarlo. Intanto, nebbia o meno, la rabbia e gli istinti più improbabili delle persone prigioniere della struttura tendono a far uscire i peggiori comportamenti. Eve ha intrappolato il presunto stupratore della figlia, Gus continua a mentire sull'omicidio di Shelley, e non esiterà a colpire con una mazza Alex di fronte alle sue accuse. Adrien, ormai super creepy, si avvicina minaccioso ad Alex e Eve.

E, poca sorpresa, nulla di tutto ciò riesce a suscitare un impatto emozionale. Tutto, come negli otto episodi precedenti, è urlato maldestramente. Tutto è possibile e, nel momento in cui non esistono limiti o regole, crolla qualunque possibilità di interesse. Non esistono archi narrativi, o un prima e un dopo con cui fare i conti. Questo vale tanto per i personaggi noti che per quelli secondari o addirittura di contorno. Che impatto potrebbe mai avere la coppia lasciata ad essere divorata dai topi in fondo a un pozzo, se non sappiamo chi sono e non abbiamo idea del conflitto di chi li ha lasciati in quella condizione?

Tutto, davvero ogni cosa, si spiega con una generalizzata vena di follia che corre lungo tutti i personaggi, incapaci di agire rettamente, troppo impegnati a trovare la giusta catchfrase con la quale puntualizzare l'ennesimo comportamento insano.

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