Columbine, Aurora e Sandy Hook: tre nomi legati ad altrettante tragedie che fanno tremare gli americani. Tre massacri (due scolastici e uno al cinema) che negli Stati Uniti hanno sempre portato l’opinione pubblica a puntare il dito contro l’uso di armi e la violenza. In questo panorama (i fatti di Aurora e Sandy Hook sono recenti) la critica non ha accolto a braccia aperte l’arrivo di The Following, lo show della Fox incentrato su un serial killer che crea un vero e proprio culto: il materiale promozionale dello show non ha mai nascosto la cruenza della serie (in un poster vediamo addirittura una ragazza che sta per uccidersi). A difesa della serie è intervenuto il presidente della Fox, Kevin Reilly.

kevin-reilly“Lo show rispetta gli standard di trasmissione,” dice Reilly. “E’ intenso per via della sua natura psicologica. Ci sono stati show più violenti in tv e nessuno ci ha fatto caso o si è preoccupato solo perchè erano insignificanti, show pessimi. […] Come genitore e partecipante di una società che si preoccupa della sicurezza della sua famiglia, ovvio che penso a queste cose. […] Noi non esaltiamo i serial killer. E’ chiaro che c’è interesse. Prendiamolo come un dato di fatto. Alla gente piacciono queste cose. E’ il business in cui ci troviamo: offrire cose che piacciono alle persone. […] Prima del via cavo, la Fox era “via cavo“. Eravamo il limite di ciò che era audace e vogliamo ancora esserlo. Non siamo in competizione solo con Criminal Minds, siamo in concorrenza con ogni show via cavo, e se ci fate caso, lo show migliore tra quelli via cavo dell’ultimo anno è stato The Walking Dead”.

Vedremo quale sarà la risposta del pubblico quando lo show farà il suo esordio il 21 gennaio.

Fonte: THR