Meglio tardi che mai. Dopo settimane di confusione, di storyline improbabili e colpi di scena affastellati con tanta fretta da annullarne del tutto il potenziale d’impatto, Quantico finalmente mostra la sua faccia migliore in Go. Per una volta, la scena viene ripulita da elementi inconcludenti e le linee narrative preesistenti vengono fatte evolvere senza buttare altra materia sterile sul piatto. Chiariamo subito: lo show non è passato dalle stalle alle stelle in un episodio, e conserva ancora i suoi difetti strutturali, legati alla reiterazione di uno schema di puntata ormai fisso e all’inverosimiglianza di molte delle situazioni descritte, specialmente nei flashback. Tuttavia, il buono della serie trova in Go la propria espressione migliore, garantendo ai suoi quarantatré minuti una scorrevolezza e una tensione che vanno al di là dei momenti più deboli.

Quasi inutile precisare che la parte migliore dell’episodio sia quella relativa al presente

Quasi inutile precisare che la parte migliore dell’episodio sia quella relativa al presente, con Alex (Priyanka Chopra) e Simon (Tate Ellington) che indagano su quello che, come ogni settimana, sembra al di là di qualsiasi dubbio il colpevole dell’attacco terroristico di cui è accusata la bella recluta. Questa settimana tocca a Nimah e Raina (Yasmine Al Masri) che, addestrate per infiltrarsi in una cellula terroristica, stanno guarda caso proprio svolgendo il loro lavoro. Ma Alex, dipinta dall’inizio della serie come l’allieva più promettente dell’accademia di Quantico, non ci pensa. Salvo poi farsi convincere da Nimah in tre parole. Bah, certo che sono mutevoli questi agenti.

La tresca di Nimah col capo dei terroristi mette la ragazza nella difficile condizione di dover mancare l’appuntamento per lo scambio di persona con la sorella, al fine di non costringerla a sottostare alle attenzioni dell’uomo. Per quanto suoni bizzarro come intreccio, ha comunque una sua forza emotiva all’interno dell’episodio, e risulta in sintonia con il ritratto sempre più vivido e diversificato delle due gemelle. E c’è, finalmente, il brivido di una sincera emozione, quasi di commozione quando, nel flashback, al termine di una prova settimanale che ha messo a dura prova i nervi dei protagonisti, Nimah e Raina vengono finalmente presentate entrambe alla classe da Miranda (Aunjanue Ellis).

Nella sequela di prove settimanali cui gli allievi di Quantico vengono sottoposti nei flashback, la maggior parte di cui sinceramente di più che opinabile utilità nell’addestramento di un agente segreto, il test raccontato in Go ha un’efficacia illogica, inspiegabile, eppure indiscutibile. Sappiamo che la bomba non esploderà, sappiamo che nessuno tra i protagonisti rischia davvero nulla – e ribadiamo qui l’estremo svantaggio di articolare la storia su due linee temporali che annullano molta tensione; eppure, il colpo va a segno, forse perché vedere i personaggi principali effettivamente uniti in una situazione di tensione rimanda con la mente al grande modello di Quantico, ovvero Grey’s Anatomy. Senza riuscire a raggiungere le vette di pathos semplice ma universale delle prime stagioni del medical di Shonda Rhimes, Go riesce tuttavia a sfiorarle in qualche accenno. Ed è questa, al di là del terrorismo e dell’adrenalina, la via emotiva che Quantico dovrebbe seguire per restare impresso nel cuore dello spettatore.