Se avete terminato la visione della seconda stagione di Stranger Things, sapete che l’episodio sette è abbastanza diverso da tutti gli altri della stagione. Si tratta di una puntata che segue interamente il percorso di Eleven a Chicago per trovare la sorella Kali (Linnea Berthelsen). L’intera durata dall’episodio si concentra sull’interazione della giovane con un gruppo di punk.

I creatori della serie, i fratelli Ross e Matt Duffer, erano a conoscenza della difficoltà di inserire un episodio del genere nello svolgimento della stagione, ma hanno spiegato così le loro motivazioni:

Che funzioni o no per le persone, ci ha permesso di sperimentare un po’. Per noi è importante provare a fare nuove cose e non riproporre la stessa roba ancora e ancora. Si tratta in pratica di mettere un altro pilot nel mezzo della stagione, e chiaramente si tratta di una cosa un po’ pazza da fare. Ma è stato molto divertente scriverlo e lavorarci su.

Abbiamo fatto la controprova di tirarlo fuori dallo show solo per assicurarci di averne davvero bisogno. Non volevamo che sembrasse un filler, anche se alcuni critici ci hanno accusato di ciò. E in effetti abbiamo visto che il viaggio di Eleven sembrava cadere nel vuoto, come se la fine non funzionasse senza questa parentesi. E quindi, che funzioni o meno, avevamo bisogno di questo blocco, o l’interno show sarebbe collassato. Non sarebbe finita bene, il Mind Flayer avrebbe preso il controllo di Hawkins.

La storia di Eleven è stato il più grosso rischio che abbiamo corso, ma continueremo a prenderci i nostri rischi per tenerci in piedi. Non volevamo che lei risolvesse tutto magicamente. Come Luke Skywalker, aveva bisogno di stare per conto suo e imparare qualcosa su se stessa.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Fonte: EW

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