La prima stagione di Tredici si è concentrata sul dramma di Hanna Baker (Katherine Langford) coprendo tutto il romanzo scritot da Jay Asher; a seguito del grande successo e del rinnovo per una seconda stagione, lo showrunner Brian Yorkey si è trovato davanti a un orizzonte sconosciuto, dovendo condurre il racconto oltre ciò che Asher aveva raccontato nel suo libro. “Ovviamente è una sfida,” ha detto Yorkey in un’intervista a Entertainment Weekly, “perché non hai la rete di sicurezza del libro su cui contare, ma allo stesso tempo è stato molto liberatorio perché ci siamo detti, “Okay, ora possiamo seguire la storia ovunque ci porti e possiamo parlare di cosa succede dopo.” Quindi, è stato liberatorio e spaventoso nel modo in cui solo le cose liberatorie possono essere.”

Lo showrunner ha sottolineato come, seppur nel rispetto dello spirito della prima stagione, questo nuovo arco di episodi punti a essere molto diverso dal precedente: “Continuavo a dire e a ricordare a me stesso e a tutti quelli che mi circondavano: “Abbiamo fatto la prima stagione, non la rifaremo. Questa è la seconda stagione, quindi sarà diversa”. E so che le persone avranno sentimenti molto diversi a riguardo, perché questo tende ad essere ciò che accade con la nostra serie, ed è comunque positivo. La cosa peggiore che potremmo fare nel creare una seconda stagione era provare a replicare, in qualsiasi modo, il successo della prima, tranne che nell’idea centrale: cercheremo di continuare a raccontare le storie di questi personaggi, tocchiamo temi rilevanti per i giovani di oggi e lo facciamo nel modo più veritiero possibile. Questa era la nostra forza guida.”

Ma qual è, in sostanza, la verda differenza tra le due stagioni di Tredici? Yorkey risponde così: “La più grande differenza è che, nella prima stagione, Hannah ci stava raccontando la sua storia, la stavamo vivendo con Clay, ed era la storia centrale e monolitica della trama. La seconda stagione riguarda molto la prospettiva di tutti gli altri su quella storia: la loro versione, la loro reazione, la loro venuta a patti o il rifiuto di fare i conti con il loro ruolo nella vita e nella morte di Hannah. Per questo motivo, la seconda stagione è più corale, in un certo senso. Ci sono più prospettive coinvolte. Offre una gamma più ampia rispetto alla prima stagione. È stata una scelta intenzionale e dà un sapore diverso a quello stesso mondo con gli stessi personaggi.”

Tra questi personaggi, Yorkey ha già identificato uno dei punti d’interesse principali: “Li trovo tutti davvero, davvero interessanti”, ha dichiarato nell’intervista a EW. “Ma nello specifico, trovo che Zach sia un personaggio davvero complesso, potrebbe facilmente essere inserito in certe categorizzazioni, la sua identità di atleta è molto importante a lui. Ma penso che ci sia un momento, nella prima stagione, in cui Hannah dice: “Ho questa teoria, penso che sia solo anche tu.” Quella è sempre stata una delle mie battute preferite, perché penso che uno dei segreti che nessuno sa di Zach è che è un ragazzo molto solo, che ha un groviglio di emozioni dentro di lui che non molti riescono a vedere. Le vedremo un po’ di più nella seconda stagione e sono stato molto contento di poterlo esplorare. Lo trovo davvero avvincente e talvolta persino straziante.”

Non resta che attendere ancora qualche giorno: la seconda stagione di Tredici debutterà infatti su Netflix il prossimo 18 maggio.

Fonte: Entertainment Weekly

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