Che Stranger Things sia divenuta, dal suo esordio nel 2016, un fenomeno di massa mondiale è indubbio. Fiore all’occhiello di Netflix, è pronta a tornare sugli schermi il 27 maggio con una prima parte di stagione ricca e cruenta. Per chi ha avuto la possibilità di vedere le puntate in anteprima, la difficoltà di parlarne senza rivelare troppo è assai più alta rispetto ai precedenti archi narrativi. Non volendo privare i lettori del piacere di conoscere, a grandi linee, quanto contenuto in questa prima parte di stagione, abbiamo pubblicato una recensione spoiler free, che analizza il mood generale senza scendere nel dettaglio. Non c’è rischio, non c’è inganno; i colpi di scena sono tenuti fuori dall’articolo, per com’è scritto ora.

Tale recensione verrà integrata, nel giorno dell’uscita dei sette episodi, con paragrafi ulteriori debitamente segnalati come spoiler; questo perché, come teniamo alla salvaguardia dell’effetto sorpresa, abbiamo a cuore un’analisi più approfondita che tenga conto di tutti gli elementi di una serie sfaccettata come Stranger Things. Per chiunque abbia voglia di dare un’occhiata a volo d’uccello alle puntate, la recensione spoiler free è quindi già disponibile. Per tutti coloro che volessero attendere la visione della serie per leggere ulteriori considerazioni attualmente sotto embargo, consigliamo la lettura (o, chiaramente, la rilettura) della recensione il 27, quando sarà stata integrata.

Nuovi orrori, nuovi dolori

Per ora, ecco cosa possiamo dirvi: innanzitutto, aspettatevi un drastico cambio di toni, già anticipato dai membri del cast nelle interviste. Il ritorno a Hawkins assume quasi da subito delle tinte fortemente horror, che affondano spesso le mani in un gore abbastanza inedito per la serie. Un nuovo e maggior risalto viene dato a personaggi finora lasciati relativamente in secondo piano; spicca tra tutti Max (Sadie Sink), elemento centrale dei nuovi episodi in una posizione che ricorda, per certi versi, quella ricoperta da Will (Noah Schnapp) nel secondo arco. Parallelamente anche Luke (Caleb McLaughlin) mostra finalmente una personalità distinta ben delineata, che lo porta al conflitto con gli amici di sempre.

Per Eleven, questa prima parte di stagione rappresenta invece un doloroso tuffo nel passato; non mancano i flashback della sua vita all’interno del laboratorio di Brenner (Matthew Modine), così come parallelismi tra i suoi attuali problemi di emarginazione e quanto vissuto quando era sotto le grinfie dello scienziato. Ciò va ad aggiungersi alle crepe del rapporto con Mike (Finn Wolfhard), acuite dalla distanza e dall’insicurezza che caratterizza la ragazzina nella sua nuova vita in California. In effetti, tutti i rapporti tra i protagonisti sembrano subire uno scossone, complice il trasferimento dei Byers lontano da Hawkins; un trasferimento che offre occasione di scontro, certo, ma anche di maturazione.

New entry e graditi ritorni

Come ben visibile nel trailer, Jim Hopper (David Harbour) è ben lungi dall’esser morto; trasferito in Russia, patisce le pene di ogni prigioniero in un campo di lavoro sovietico. I suoi amici non si sono certo dimenticati di lui, e la speranza (seppur flebile) che lo sceriffo sia sopravvissuto all’esplosione che concludeva la terza stagione è ancora accesa. Quali vicissitudini dovrà affrontare l’uomo per tentare di sfuggire alla sua raggelante gabbia tra gli Urali è materia di cui parleremo più approfonditamente dopo l’uscita degli episodi; possiamo però rassicurare i fan sul fatto che ci sarà molto, moltissimo Hopper nelle puntate di questa prima parte di stagione.

Torna anche Erika (Priah Ferguson), la sorellina di Luke che aveva fatto impazzire i fan nella stagione precedente; stavolta la ragazzina, a dispetto della giovanissima età, avrà un ruolo più integrato col resto della compagnia. Stesso dicasi per Robin (Maya Hawke), ormai confessore laico di Steve (Joe Keery), che diventa parte della combriccola di amici sviluppando anche un bizzarro legame con Nancy (Natalia Dyer). Non mancano i nuovi volti, a partire dall’istrionico master di D&D Eddie (Joseph Quinn); il giovane si trova, suo malgrado, al centro della rete di omicidi che sconvolge Hawkins, e dimostrare la sua innocenza appare ben più difficile che tirare un 20 naturale.

Un mostro subdolo

Per restare in ambito D&D, è proprio al gioco di Gary Gygax e Dave Arneson che fa riferimento il soprannome che i protagonisti di Stranger Things danno al mostro di stagione. Trattasi di Vecna, potente mago che ottenne l’immortalità tramite vie oscure; chiaramente, il nemico che i ragazzi devono fronteggiare nulla ha a che vedere con il gioco, come emerge sin dal primo episodio. La misteriosa creatura sembra cibarsi di traumi e paure umane, bersagliando persone con una situazione psicologica particolarmente fragile. C’è da dire che Hawkins, nel corso degli anni, non ha risparmiato shock ai suoi abitanti; in tal senso, la cittadina costituisce terreno di caccia ideale per questo nuovo, terribile villain.

In conclusione, Stranger Things si è davvero vestita di nero per questo ritorno. Conscia del cambiamento dei suoi piccoli protagonisti, si adatta alla nuova intensità dei loro sentimenti ponendogli dinnanzi ostacoli di inaudito orrore. Riusciranno i nostri eroi a uscirne tutti incolumi? Se sì, quante e quali ferite emotive riporteranno per colpa di Vecna? Per la risposta definitiva, toccherà aspettare il 1 luglio, quando la parte finale della stagione approderà su Netflix; nel frattempo, vi rimandiamo alla lettura della nostra recensione della prima parte.

I film e le serie imperdibili