Noah Hawley, che dovrebbe presto tornare al lavoro sulla serie Tv di Alien che fungerà da prequel della seminale pellicola di Ridley Scott del 1979, ha avuto modo di discutere della produzione nel corso di un evento organizzato dall’Hollywood Reporter.

Lo showrunner spiega, innanzitutto, cosa rende grande un film e un franchise come Alien:

L’aspetto notevole di Alien è che non è solo un grande film con dei mostri. È la storia dell’umanità intrappolata tra il suo primitivo passato fatto di lotta contro i parassiti e il suo futuro alle prese con l’intelligenza artificiale. Ed entrambe queste cose cercano di ucciderci. Non c’è via di fuga. È davvero una storia che s’interroga se l’umanità meriti realmente di sopravvivere. L’arroganza dell’umanità nel pensare di non essere più cibo e la sua arroganza nel creare queste entità di intelligenza artificiale che pensiamo si limiteranno a fare ciò che diciamo, ma che alla fine potrebbero, forse, perdere la testa. C’è una via di fuga?

Noah Hawley cita poi un momento che reputa molto importante del secondo film, Aliens – scontro finale di James Cameron per come la saga tocca anche il tema dell’esplorazione dell’umanità stessa:

C’è un momento nel secondo film in cui Sigourney Weaver dice “Non so quale specie sia peggiore – non li vedi tradirsi a vicenda per una percentuale”. Penso che ci sia qualcosa di davvero intrigante nell’esplorare l’umanità nei suoi aspetti positivi e negativi e poi cercare di ricreare per il pubblico quelle sensazioni che hai provato guardando i primi due lungometraggi. Cosa che non è affatto facile in una saga che è andata avanti per più capitoli e ha un altro film in arrivo presto (Alien: Romulus, ndr.), ma credo di avere qualche asso nella manica.

Gli viene anche chiesto come si porrà nei riguardi di Prometheus, la pellicola di Ridley Scott che ha già fatto da prequel ad Alien raccontando la genesi degli Xenomorfi:

Ridley ed io ne abbiamo parlato – di questo argomento e di molti, molti altri elementi della serie. Per me, e per molte persone, questa “forma di vita perfetta”, come è stata descritta nel primo film, è il risultato di milioni di anni di evoluzione che hanno dato origine a questa creatura che, magari, potrebbe esistere da un milione di anni nello spazio. L’idea che sia una qualche arma biologica creata mezz’ora fa, non è molto interessante per quanto mi riguarda. Analizzando la questione in termini di mitologia, ciò che spaventa di più di questo mostro è che quando guardi quei primi due film, c’è tutta questa tecnologia retro futuristica. Hai enormi monitor computer, queste tastiere strane… Devi fare una scelta. Nei prequel, Ridley ha reso la tecnologia migliaia di anni più avanzata rispetto a quella di Alien, che dovrebbe svolgersi nel futuro. C’è qualcosa in questo che non mi torna davvero. Preferisco il retrò-futurismo dei primi due film. E quindi quella è la scelta che ho fatto – non ci sono ologrammi. La comodità di quella bella tecnologia da Apple store fa per me.

Nel cast della serie prodotta da Ridley Scott, ci saranno Sydney Chandler, Alex Lawther, Samuel Blenkin, Essie Davis, Adarsh Gourav e Kit Young, Timothy Olyphant, Babou Ceesay, Jonathan Ajayi, Erana James, Lily Newmark, Diêm Camille e Adrian Edmondson.

Sulla serie si sa ancora poco e nulla visto che la trama è tenuta sotto chiave. L’unico dettaglio noto del progetto annunciato a dicembre 2020 è che sarà ambientato sulla Terra in un futuro non troppo lontano.

Trovate tutte le informazioni nella scheda.

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FONTE: The Hollywood Reporter