Durante un panel tenutosi questo lunedì, Starz ha presentato la sua serie American Gods (basata sull’omonimo romanzo di Neil Gaiman), che debutterà nel 2017. Bryan Fuller e Michael Green, showrunner della serie, hanno partecipato all’evento, spiegando come il regista David Slade si sia dedicato quanto più possibile alla restituzione, in termini filmici, del mondo evocato nell’opera originale. È stato anche mostrato un trailer, in cui i presenti hanno potuto fare la conoscenza di alcuni personaggi chiave: Shadow Moon (Ricky Whittle), uscito di prigione per partecipare al funerale di sua moglie Laura Moon (Emily Browning), che si rivela in realtà apparentemente viva. Si è visto anche Mr. Wednesday (Ian McShane), che recluta Shadow durante un viaggio in aereo.

Fuller si è dichiarato entusiasta dei grandiosi personaggi femminili dell’opera di Gaiman: “Bilquis compare in un’unica scena [del libro], ma qui avrà un arco narrativo eccitante come tutti gli altri personaggi. Laura è uno dei nostri personaggi preferito, avremo un intero episodio narrato dal suo punto di vista. Siamo davvero entusiasti di poter raccontare la sua storia.” Fuller ha anche spiegato la struttura degli episodi: “Ci piace aprire con l’arrivo [degli dei] nelle Americhe, e poi approfondire i diversi personaggi.” Fuller e Green hanno anche sottolineato l’importanza del ruolo di Gaiman nell’adattamento del proprio romanzo in forma televisiva, andando anche a spiegare punti che, nell’opera originaria, restavano piuttosto oscuri.

Il punto di vista di American Gods sulla religione, a sentire gli showrunner, è piuttosto positivo. “Abbiamo entrambi un grande rispetto per la religione,” ha detto Fuller, “ed è difficile non riconoscere l’importanza della religione e l’ispirazione quotidiana che essa ha nella vita della gente. Quando parliamo di argomenti religiosi, vogliamo continuare a rafforzarne gli aspetti positivi.” Dopo il panel, Greeen ha anche aggiunto che spera di mettere in luce altri aspetti oltre a quello religioso. “Ci sono argomenti che vogliamo affrontare: l’etnia, il controllo delle armi, il genere sessuale, Gesù Cristo. Sia Starz che Freemantle non hanno fatto altro che incoraggiarci su questa via.”

Il monologo interno di Shadow Moon, a quanto dichiarato da Fuller, è stato adattato in forma esteriore. “Non si trattava di cambiare la natura del personaggio, ma semplicemente implementarla per un pubblico che non poteva essere dentro la sua testa e ascoltare il suo soliloquio interiore.”

Whittle è stato scelto dopo ben sedici audizioni, al termine di un rigoroso processo di casting mirato alla ricerca di un attore afro-americano. “Non abbiamo mai vagliato un’ipotesi alternativa a questa,” ha detto Fuller. “Era necessario per restare attinenti al libro, dovevamo cercare un personaggio specifico, un ruolo scritto per un attore non bianco. Non siamo ciechi al colore della pelle, siamo ben consapevoli dell’etnia nel processi di casting, proprio perché il libro è molto specifico. Ci sono casi in cui un personaggio viene descritto con una pelle molto scusa. Abbiamo chiesto consiglio a Neil, e lui ci ha detto “quell’attore è di colore, ma questo personaggio è un nativo americano”. È una mappa a cui ci siamo attenuti rigorosamente.”

Nel cast c’è anche Gillian Anderson, che ha già lavorato con Fuller in Hannibal. “Le ho chiesto solo: ‘Cosa ne pensi di American Gods?'” ha dichiarato Fuller. “E lei è entrata nel progetto. È una grandissima fan di Neil Gaiman, e sono diventati amici durante la lavorazione. Penso che Gillian sappia che, se sono al lavoro su qualcosa e lei è vagamente interessata, la porta è aperta. È un’interprete fantastica e ci sorprende in continuazione. È piuttosto una collaboratrice.”

Green ha anche dato qualche dettaglio sul personaggio “antipatico” interpretato da Dane Cook. “È divertente, davvero. E lui è un artista esperto, e capisce la percezione delle sue caratteristiche distintive e come sovvertirle in questo ruolo.” Fuller e Green hanno infine descritto la loro collaborazione, dichiarando che ognuno di loro ha dato il 100% per uno show che richiedeva, appunto, il 200%. Hanno sostenuto le rispettive idee e quelle degli altri scrittori, e hanno confermato di avere in mente un arco di sei stagioni per American Gods.

Fonte: Slashfilm