Andrà in onda questa sera, negli Stati Uniti, la premiere di The Cape, che consisterà in due episodi di un’ora ciascuno. L’ambiziosa serie supereroistica della NBC creata da Tom Wheeler si sposterà poi al lunedì sera: l’obiettivo è ovviamente quello di conquistare gli appassionati del genere in un periodo storico in cui di serie televisive sui supereroi ce n’è molto poche e non funzionano più moltissimo (No Ordinary Family non sta avendo ascolti record, mentre per Smallville si avvicina sempre di più il finale) i network non sono interessati nemmeno a serie come Wonder Woman, in attesa delle serie TV sviluppate dalla Marvel e dalla Disney (Hulk e Jessica Jones).

The Cape non è basato su un fumetto esistente, piuttosto è una sorta di rielaborazione del genere e un ritorno alle origini, come spiega lo stesso Wheeler a Entertainment Weekly parlando della citazione di Mystery Incorporated in una delle prime scene del pilota (dove vediamo il primo volume del celebre fumetto di Alan Moore):

Sono un enorme fan di Alan Moore. La citazione voleva simbolizzare il ritorno a una certa sensibilità classica. A livello di toni, sto cercando di mantenere The Cape ancorato alla realtà, eppure divertente. Sto cercando di dargli un certo senso dell’umorismo, senza che debba prendere in giro se stesso. Direi che a livello tonale non è molto diverso dai film di James Bond o Indiana Jones.
(…) Prima ancora di pensare se si sarebbe trattato di una serie o di un film, e prima ancora che io avessi dei figli, pensavo a qualcosa simile a Kick-Ass: cosa succederebbe se una persona normale decidesse di mettersi un costume e cercasse di essere un supereroe? Una volta nati i miei figli, ho cambiato prospettiva. Dovevo inventare un supereroe, e doveva essere unico ma anche classico e iconico. L’idea di The Cape, e dell’usare il suo cappuccio integrandolo nella sua identità stessa, è emersa durante il brainstorming. Oggi come oggi il genere è stato totalmente decostruito. Sono un grande fan di questo trend, ma volevo riprendere elementi e valori della Silver Age, ovviamente contestualizzandoli nel 21esimo secolo.

Un certo ritorno al passato traspare già dai titoli di testa, diffusi ieri dalla NBC, nei quali i più accorti troveranno riferimenti stilistici anche al Batman di Bruce Timm:

Inutile dire che lo sforzo maggiore starà tutto nel cercare di rendere la serie meno camp possibile. Per quanto riguarda il costume, ecco come è stato sviluppato:

the cape sketchSin dall’inizio, abbiamo discusso molto sulla possibilità che The Cape avesse una maschera. Personalmente mi piaceva l’idea che avesse solo il mantello, come un monaco o come i Raminghi del Signore degli Anelli. Sarebbe stato bello se fosse bastato quello, senza maschera. Ci abbiamo provato, durante il pilota, e abbiamo capito che non avrebbe potuto fare molti movimenti se avesse dovuto usare il mantello per nascondere la sua identità. Quindi gli abbiamo dato anche la maschera, ovviamente contestualizzandola nella storia. Nell’episodio tre scoprirete che anche il mantello ha una sua storia. Inseriremo molti indizi e misteri lungo tutta la serie, riguardo le origini del mantello, perché dobbiamo raccontare una storia molto ampia su questo costume e ciò cui è destinato Vince.

Infine, Wheeler parla anche dei villain:

Chess è uno psicotico James Bond, e avremo molto a che fare con lui e il suo alter ego, Peter Fleming. Ma scopriremo che sì, Peter è tremendo, ma ha anche avuto una vita complicata. In totale, nella prima stagione vedremo sette nuovi villain, e uno sarà al centro di un episodio in due parti.

Fonte: EW