Il 4 dicembre è andato in onda negli Stati Uniti uno speciale su Discovery intitolato Surviving Exodus.
Il programma, anche se non è stato esplicitamente comunicato agli spettatori, è stato però commissionato dalla 20th Century Fox con il preciso scopo di attirare l’attenzione sul nuovo film di Ridley Scott, intitolato Exodus: Dei e Re.

La puntata, della durata di un’ora, ha analizzato con i metodi moderni le piaghe d’Egitto presenti nel racconto biblico che segue i tentativi di Mosé di liberare il suo popolo dalla schiavitù egiziana.

Surviving Exodus ha potuto contare sugli interventi di Dave Salmoni, l’addestratore di animali che lavora per Animal Planet; Terry Schappert del programma Dude, You’re Screwed; e dell’astrofisico Hakeem Oluseyi di Science Channel.

A condurre la puntata è stato l’attore Aaron Paul (Breaking Bad), che recita anche nel film di Scott. Lo speciale è stato trasmesso anche su TLC, Animal Planet, Science Channel, Investigation Discovery, American Heroes Channel e andrà in onda anche in altre nove nazioni.

La scelta di promuovere in questo modo il nuovo lungometraggio della 20th Century Fox, ha spiegato Scott Felenstein di Discovery Communications, è stata presa per poter creare dei contenuti interessanti che non soddisfino solo le esigenze di chi deve promuovere un progetto ma anche degli spettatori, permettendo così di veicolare un messaggio in modo sottile e mirato.

La linea di confine tra informazione e promozione, con iniziative di questo tipo, sta diventando sempre più sottile, grazie anche a progetti televisivi sostenuti economicamente dagli sponsor, il cui marchio appare negli episodi in modo chiaro, suscitando tuttavia alcuni dubbi sulla correttezza di queste strategie di marketing. L’obiettivo dei network e dei pubblicitari è infatti quello di trovare nuovi modi per inserire messaggi pubblicitari all’interno dei propri programmi, visto che molti spettatori ormai saltano le tradizionali pause per gli spot.

Durante Surviving Exodus sono stati trasmessi trailer o video del film, e Felenstein ha sottolineato che il pubblico ha potuto approfondire gli argomenti legati alla storia di Mosé e a quanto verrà mostrato nel lungometraggio che debutterà negli Stati Uniti il 12 dicembre, concludendo: “I responsabili del marketing vogliono ora essere parte del contenuto“.

Fonte: Variety