Il 23 novembre andrà in onda in contemporanea mondiale The Day of the Doctor, l’episodio speciale che celebra il cinquantesimo anniversario di Doctor Who.

La puntata, della durata di 75 minuti, è stata scritta da Steven Moffat e ha come protagonisti Matt Smith, David Tennant, John Hurt, Jenna-Louise Coleman, e Billie Piper.

Lo speciale è stato girato in primavera a Cardiff, in Galles, e i giornalisti hanno potuto fare alcune delle domande a Moffat e al cast. Ecco le rivelazioni più interessanti:

  • Moffat ha ricordato che è stata una grande sfida affrontare la celebrazione del 50esimo anniversario perché voleva che gli assicurasse altri 50 anni di vita e celebrasse la leggenda di Doctor Who.
  • Lo sceneggiatore ha spiegato la scelta del titolo:

    “La questione era: qual’è la cosa più importante accaduta al Dottore, il giorno che il Dottore non dimenticherà. Lo ridefinerà”.

  • L’episodio sarà un po’ dark e serio e si potrà vedere il Dottore spostarsi lentamente verso un’altra direzione per un po’.
  • Matt Smith ha raccontato che una delle cose più belle è stato poter lavorare con David Tennant. I due Dottori si disapproveranno a vicenda, ma andranno d’accordo. Tra i due attori non c’è stata alcuna competizione e dividono lo schermo a lungo.
  • David Tennant ha confermato l’opinione del collega e ricordato che è stato solo un ospite dello show di Matt, che ha abbandonato il suo ruolo di Dottore, affidato poi a Peter Capaldi.
  • Jenna-Louise Coleman ha spiegato che Matt e David si completano a vicenda molto bene.
  • Smith pensa che la versione del personaggio di David sia più da cappa e spada rispetto alla sua.
  • Moffatt ritiene che David e Matt insieme siano sublimi e qualcosa di magico.
  • Moffat ha raccontato:

    “Il Dottore è il Dottore. E’ un uomo con diverse fasi e facce. E’ lo stesso uomo al suo interno, ma in fasi diverse”.

    Gli attori nello speciale faranno le stesse cose e poi, improvvisamente, si allontaneranno.

  • I due protagonisti si sono persino scambiati gli appunti. Tennant ha ricordato che non era tanto interpretare una parte, ma lo stile di vita che veniva imposto con il ruolo perché l’attenzione che ottiene il Dottore è unica.
  • Smith ha scherzato dicendo che il suo cacciavite sonico è più grande rispetto a quello di David.
    Tennant ha poi replicato: “Sono tutti più grandi del mio. Forse non devo compensare così tanto”.
  • David si è riavvicinato al Dottore guardando un paio di dvd, ma è stato quasi naturale riprendere il suo ruolo perché è una questione di energia, di tono unico che chi ha il ruolo di guest star nota subito. Ritornare sul set, inoltre, è stato strano e gli è sembrato quasi un sogno.
  • Jenna-Louise ha apprezzato il ritorno di David perché si sono scambiati aneddoti e racconti, visto che loro stanno vivendo ora quello che lui ha già sperimentato.
  • Matt ha raccontato che vedere la gente vestirsi come il proprio personaggio o avere pupazzetti con le sue caratteristiche è qualcosa di inaspettato. L’attore ha ricordato che inoltre ci sono tante cose che non si può condividere con gli altri ed è un’esperienza che domina la propria vita, rendendo impossibile comunicarla ad altre persone.
  • Tutti gli attori hanno adorato collaborare con John Hurt sul set perché è fantastico, affascinante e un grande attore. Smith ha aggiunto che quando la telecamera è su di lui, vuoi guardare solo lì.
  • L’episodio è stato girato in 3D ma non ci sono stati troppi cambiamenti necessari per averlo dovuto girare in un formato diverso, a parte un po’ di lentezza e preparazioni più lunghe.
  • Moffat pensa che Doctor Who sia molto rappresentativo della televisione britannica e della BBC perché in altre nazioni forse non avrebbe trovato una rete televisiva che volesse trasmetterlo. Steven però pensa che il Dottore rappresenti bene l’idea che si ha di un uomo inglese, ma anche attori americani o francesi sarebbero in grado di interpretarlo bene.
  • Matt pensa che la reazione del pubblico sarà la seguente:

    “Penso che sia una specie di celebrazione. Spero che gli spettatori pensino ah, ce ne sono due e sono entrambi ridicoli”.

  • Moffat pensa che per mantenere alto il livello della serie sia necessario tenere elevati la qualità e il grado di inventiva, senza diventare cinici e pensare a rendere lo show più accattivante. Lui, personalmente, preferisce cercare di entusiasmare se stesso come un bambino.
  • Steven ha confidato che non sa quanto a lungo continuerà Doctor Who e, nonostante siano dieci anni che ci lavora, non ha alcuna intenzione di andarsene.

Fonte: The Hollywood Reporter