Jonathan Rhys Meyers, dopo aver interpretato Enrico VIII nella serie I Tudors, è ora il protagonista di Dracula, la nuova versione televisiva del grande classico scritto da Bram Stoker.

L’attore irlandese ha confidato all’Huffington Post che ha inizialmente esitato quando gli è stata offerta la parte, sperando di poter avere ruoli più “normali”.

Jonathan ritiene che i vampiri dell’era moderna siano una combinazione irresistibile di repulsione e attrazione:

“Se tutti i vampiri in tutti i film che sono stati fatti assomigliassero a Klaus Kinski in Nosferatu nessuno sarebbe interessato a loro. Appena li hanno resi un po’ attraenti è cambiata la situazione”.

L’attore ha poi accettato di interpretare lo show, oltre a esserne il produttore, e ne è entusiasta. Jonathan ha però voluto precisare fin dall’inizio che la sua versione di Dracula avrebbe dovuto essere molto distante dai pipistrelli, l’atmosfera gotica o strani accenti della Transilvania, preferendo presentare un personaggio più simile a Howard Hughes o Charles Foster Kane di Quarto potere, evitando così di sembrare un pessimo cattivo dei film di James Bond.

Gli elementi considerati immancabili in una storia di vampiri saranno quindi del tutto, o quasi, mancanti:

“Non volevo fare troppe scene in cui morde il collo delle persone. E’ una cosa che diventa noiosa. Nessun pipistrello, niente aglio. Ero anche un po’ esitante per quanto riguarda i crocifissi”.

Gli aspetti sovrannaturali sono stati invece sostituiti da un mondo di ineguaglianza sociale, tecnologia in rapida evoluzione, atmosfera steam-punk:

“Volevamo fare qualcosa di diverso, che portasse in quel momento storico un po’ delle battaglie moderne che stiamo affrontando: la politica, i soldi, il petrolio. Non volevo andare e fare un dramma storico stantio. Perché la Londra dell’epoca Vittoriana a quel tempo non era stantia. Era un periodo molto intenso ed entusiastico”,

ha spiegato il protagonista.

Jonathan Rhys Meyers ha voluto però sottolineare che Dracula, nonostante possa sembrarlo, non è un eroe ma un mostro con un pizzico di umanità:

“Deve perdere. Questa è la cosa che mi piace di lui. E’ un mostro nel peggiore dei posti possibili – in un mondo di umani. E sappiamo cosa siano in grado di fare gli esseri umani”.

La star di Dracula ha poi ricordato che recitare nella terza e quarta stagione della serie I Tudors gli ha creato qualche problema:

“Non riuscivo ad aumentare di peso nemmeno se mangiavo 150milioni di piatti di pasta ogni settimana. Avevo 32 anni quando interpretavo Enrico all’età di 54. Quindi per me è stato un po’ difficile…avrei volentieri lasciato il mio personaggio a un uomo più anziano”.

Fonte: HuffingtonPost