Il regista Neil Marsall ha realizzato la nona puntata di Game of Thrones, intitolata The Watchers on the Wall (qui la nostra recensione).

A Entertainment Weekly, Neil ha parlato della realizzazione dell’epica battaglia alla Barriera, ecco le dichiarazioni più interessanti:

  • Una delle parti più difficili è stato mantenere il controllo degli aspetti geografici.
  • La sequenza più complicata da realizzare è stata probabilmente quella in cui appare il mammuth perché tutti gli altri elementi esistono in qualche modo nella realtà. I giganti, ad esempio, sono attori molto alti che vengono ripresi davanti a uno schermo verde per poi farli sembrare più grandi. I mammuth, invece, sono fatti completamente con gli effetti speciali. Per quelle scene è quindi necessario pianificare tutti gli aspetti e decidere dove posizionare i mammuth lasciando quindi lo spazio perché si possano inserire in postproduzione. Si è trattato del lavoro di effetti speciali più complicato che Marshall abbia fatto ed è stato necessario ricordarsi che le persone dovevano capire nel migliore dei modi quanto stava accadendo. Per riuscirci il regista ha realizzato delle riprese dall’alto intorno a Castello Nero che legassero tutti i personaggi insieme,  avessero un bellissimo aspetto e aiutassero il pubblico a capire chi fosse coinvolto, dove e quando. Per realizzarla è stata necessaria una prova di circa un’ora e poi sette ciak diversi.
  • Durante la produzione dell’episodio non è stato cambiato molto. Si era discusso di togliere la sequenza della falce che colpisce chi si arrampica sulla Barriera. Gli showrunner David Benioff e Dan Weiss, insieme a Neil Marshall, hanno insistito per mantenere la scena. L’unica cosa che è cambiata è stata che all’inizio ci sarebbero dovuti essere più mammuth e giganti. Era però complicato gestire più di un mammuth e due giganti.
  • Per la sequenza del gigante nel tunnel è stato costruito un modellino in scala per permettere all’attore di correrci attraverso e poi sono state unite le scene con gli altri interpreti nel tunnel originale.
  • La sequenza al rallentatore in cui Ygritte muore è stata necessaria per permettere a Jon e alla ragazza di rimanere quasi isolati in una propria bolla mentre il resto del mondo è impegnato nella battaglia, per poter rendere il momento il più emozionante possibile. Marshall è però convinto che in generale lo show funzioni meglio senza le sequenze al rallentatore.
  • L’ultimo giorno sul set di Rose Leslie è stato molto triste. Neil ha infatti spiegato che è triste dire addio e concludere per sempre la partecipazione di alcuni attori con le ultime scene in cui sono protagonisti. L’interprete di Ygritte ha pianto un po’.
  • The Watchers on the Wall è il secondo episodio di Game of Thrones ambientato in un unico luogo ed è stato realizzato vicino all’area in cui era stato girato Blackwater, fuori Belfast. In Ottobre, quando è stato realizzato, ci si congelava, pioveva in modo costante e si era immersi nel fango fino alle ginocchia. Lavorare è stato difficile ma le comparsa che hanno interpretato i Bruti sono state fantastiche.
  • Sul set ha piovuto tantissimo e quando Allister Thorne ha fatto il suo grande discorso ha diluviato, ma hanno tolto la pioggia digitalmente in post produzione. Marshall ha temuto che, visto che anche nella puntata intitolata Blackwater Tyrion fa il suo discorso di incoraggiamento sotto la pioggia, il pubblico avrebbe quasi pensato che si trattasse di un elemento distintivo del regista.
  • Il personaggio di Allister, dopo molti episodi che non l’hanno sicuramente reso simpatico, ha dimostrato che sarebbe pronto a tutto pur di difendere Castello Nero ed è decisamente un Guardiano della Notte. Anche se non è un uomo molto simpatico Thorne crede veramente in quello che dice.
  • Neil non avrebbe voluto uccidere Grenn e Pyp, ma ha dovuto farlo per rispetto alla storia. Per questo motivo ha cercato di rendere giustizia ai due personaggi. La scena in cui muore Pyp, secondo il regista, spezza il cuore ed è veramente dura. Il sacrificio di Grenn, invece, è molto grande. Marshall considera un privilegio essere coinvolto nell’ultima puntata in cui appaiono.
  • Il regista pensa sarebbe molto bello se i giurati degli Emmy riconoscessero il grande lavoro compiuto dietro la macchina da presa e sarebbe giustificata una presenza nella categoria Miglior Regia.
  • Marshall non lavorerà alla realizzazione della quinta stagione di Game of Thrones, ma spera in futuro di ritornare sul set.

Fonte: EW