Nel finale della settima stagione di Game of Thrones, “The Dragon and The Wolf” (qui la nostra recensione), abbiamo appreso del ‘doppio gioco’ di Cersei che, incurante della parola data a Jon e Daenerys, ha dato ordine a Euron Greyjoy di traghettare verso Approdo del Re la Compagnia Dorata,

Composta da 20.000 abili ‘soldati mercenari’ che si avvalgono di cavalli e persino di alcuni elefanti, la Compagnia Dorata viene fondata molti anni prima da Aegor Rivers (detto “Acreacciaio”), figlio illegittimo di Aegon Targaryen IV.

Rivers è scomparso già da molto tempo, ma la Compagnia continua a essere molto forte e, nonostante sia composta da mercenari, ha un suo ‘codice d’onore’ che la rende affidabile, tanto che il loro motto – “la nostra parola vale come l’oro” – fa da sigillo a contratti che non hanno mai infranto. Ciò che conta davvero per loro è che la Compagnia venga sempre pagata per i suoi servigi, perché in caso contrario ottiene ciò che le spetta saccheggiando le città di coloro che l’hanno assunta.

Nella Compagnia Dorata, Cersei potrebbe davvero trovare ciò di cui ha bisogno, ovvero una forza armata capace di essere più efficiente dell’esercito dei Lannister e, in pratica, dotata dello stesso livello di abilità dei Dothraki e degli Immacolati. Ovviamente, una volta che le carte saranno sul tavolo, nessuno vedrà di buon occhio quello che Cersei sta facendo, ovvero utilizzare le risorse della Corona (e soprattutto il denaro della Banca di Ferro di Braavos) non per proteggere il suo popolo dalla minaccia dei non morti bensì per salvare il suo trono.

A questo punto si aprono due possibili scenari per l’attuale Regina dei Sette Regni (anche se, lo ricordiamo, il Nord ha da poco giurato fedeltà a Daenerys attraverso la parola data da Jon).

Il primo vedrebbe il piano di Cersei funzionare, dato che con Jon e Daenerys impegnati a combattere contro l’esercito del Re della Notte, lei utilizzerebbe la Compagnia Dorata per riprendersi le Terre sottratte di recente alla Corona. Una volta terminata la guerra contro i non morti, Jon e Daenerys tornerebbero per confrontarsi con la Regina con meno uomini e, soprattutto, la ritroverebbero attorniata non solo dal suo esercito ma da migliaia e migliaia di letali combattenti.

Ma il secondo scenario dipinge un futuro più tetro per Cersei, dato il suo piano potrebbe anche fallire. Come? Per prima cosa, Theon – una volta giunto alla Isole di Ferro – apprenderà che Euron non è lì, e la sua mossa più immediata potrebbe essere quella di informare Jon e Daenerys. E Daenerys, dal canto suo, potrebbe non prenderla bene e volare con i suoi draghi ad Approdo del Re per dare vita al suo piano iniziale, ovvero farlo bruciare – Compagnia Dorata o meno. Lo scenario che non ci auguriamo, ma che potrebbe materializzarsi, vedrebbe Jon e Daenerys soccombere nella Grande Guerra contro il Re della Notte che, a quel punto, non farebbe altro che ritrovarsi con un esercito di proporzioni enormi: marciando su Approdo del Re, neanche la Compagnia Dorata potrebbe fare nulla per fermarlo.

Voi cosa ne pensate? Uno di questi scenari potrebbe essere plausibile?

L’ottava e ultima stagione di Game of Thrones, le cui riprese dovrebbero iniziare a ottobre, è attesa per il 2018. Tutte le notizie, le recensioni e gli approfondimenti sulla serie sono disponibili nella nostra scheda.

Fonte: Cinemablend