Il giorno in cui verranno rivelate le candidature ai premi Emmy si avvicina, e i roundtable con i possibili concorrenti continuano a pullulare. In uno di quelli che si sono tenuti tra The Hollywood Reporter e gli autori di diversi show, questi ultimi hanno raccontato quali sono state le scene più difficili che hanno dovuto scrivere, e uno di loro ha sottolineato che la cosa più importante è avere fiducia nei propri attori.

Qui di seguito vi riportiamo le dichiarazioni inerenti alle scene più difficili di How I met Your Mother, Game of Thrones, Downton Abbey e Homeland.

Carter Bays and Craig ThomasHow I Met Your Mother (CBS)

Una delle scene più difficili apparteneva all’episodio “Sunrise,” dove Ted (Josh Radnor) crolla e ammette a se stesso e alla sua ex fidanzata, e probabilmente ad alcune persone che camminano per Central Park, che è ancora innamorato di Robin (Cobie Smulders). Era uno di quei momenti succosi ma difficili da scrivere, che chiedono al personaggio di togliere l’armatura di dosso e diventare completamente vulnerabile, esposto e onesto. Scriverla in quel modo – con dolorosa onestà – vale sempre la pena, ma fa anche molta paura, specialmente quando sai che le tue parole verranno pronunciate davanti a milioni di persone. Fortunatamente la persona che doveva parlare era Josh, che ha sempre trasformato un discorso che poteva anche essere tratto dal diario di un adolescente in una scena memorabile e davvero indimenticabile. Quello è stato quello che ci ha datto successo con How I Met Your Mother. Avevamo degli straordinari performer a pronunciare le nostre parole.

David Benioff and Dan WeissGame of Thrones (HBO)

Abbiamo visto Rose Leslie per la prima volta in Downton Abbey, e anche se aveva un ruolo piccolo, qualcosa brillava attraverso di lei: feroce intelligenza, tenacia e, beh, capelli rossi. Abbiamo immediatamente pensato: Ygritte. E’ venuta per leggere la parte e, immediatamente, la ricerca della nostra eroina dei Bruti era finita. Rose ha preso possesso del personaggio dalla sua prima scena, affrontando coraggiosamente la possibile morte per mano di Jon Snow (Kit Harington). Scrivere la scena della morte di Ygritte è stato brutale, in parte perché ci eravamo innamorati moltissimo del personaggio e in parte perché significava dire addio a Rose. E in più le scene di morte sono complicate da scrivere. Un dialogo troppo lungo avrebbe portato a domandare come avrebbe potuto sostenere un discorso con una freccia nel cuore. Quindi non le abbiamo dato molte battute, ma Rose non aveva bisogno di molto dialogo per trasmettere uno stato d’animo, e Kit Harington aveva bisogno di ben poco per proiettare il suo dolore per aver perso l’unica donna che avesse mai amato. Aggiungete a questo la spettacolare regia del momento fatta da Neil Marshall e il brillante direttore della fotografia David Franco, e avrete uno dei nostri momenti preferiti della quarta stagione.

Julian FellowesDownton Abbey (PBS/MASTERPIECE)

Scrivere la sequenza dello stupro che coinvolgeva Anna (Joanne Froggatt) mi ha preoccupato molto. Sentivo che c’era qualcosa di utile nell’avere una vittima di stupro che era innocente, in opposizione al “Non sarebbe dovuta uscire con quella gonna.” Il nostro modo di drammatizzarla era renderla una storia di stupro in cui la vittima non aveva fatto nulla per meritarlo, perché era solo stata gentile. Quello che è stato particolarmente difficile, nel filtrarlo attraverso il prisma di  Downton, era il presentarlo dalla prospettiva della risposta all’evento piuttosto che da quella dell’evento stesso. Eravamo molto interessati alla scena in cui lei piange sul suo letto. Volevo che emergessero i sentimenti di Anna sul sentirsi sporca, impura per il marito, rendendo così chiaro che erano cose alle quali non avevamo pensato. Ho dovuto camminare su una linea sottile scrivendo la sceneggiatura. Ha aiutato il fatto che Joanne sia stata tanto sensazionale.

Meredith Stiehm – Homeland (SHOWTIME)

Fino qui il mio più difficile compito di scrittura è stato nella scorsa stagione, quando ho dovuto scrivere l’ultima conversazione al cellulare tra Carrie (Claire Danes) e Brody (Damian Lewis) prima dell’esecuzione di lui per impiccagione. Lei è in un momento di negazione, pensa ancora di poter salvare la situazione. Lui invece è in uno stato di accettazione. Lui cerca di dirle: “E’ finita, Carrie.” Entrambi sanno che questa è l’ultima volta che parleranno l’uno all’altra, anche se lei continua a nutrire una speranza per un’Ave Maria, per un ultimo disperato tentativo. Lui le dice: “Io voglio che finisca.”  Io e il [Creatore-showrunner] Alex Gansa l’abbiamo scritta insieme, e abbiamo fatto un bel po’ di avanti e indietro. Era molto più lunga rispetto a quanto poi è venuto fuori dopo il final cut. C’era un dialogo su quale nome lui volesse dare al bambino, quello di suo padre, che non è stato incluso. Brody era una parte molto importante della trama dello show e, nonostante i suoi demoni, c’è stato un vero e proprio amore per lui. Quindi doversi occupare del suo addio è stato terribilmente duro.

Fonte: THR