Il primo episodio di Gotham verrà trasmesso dalla Fox in autunno, ma il pilot è stato proiettato in anteprima ottenendo una buona accoglienza (qui qualche dettaglio).

Bruno Heller, creatore dello show, ha commentato quanto mostrato nella prima puntata e soprattutto le scelte prese per quanto riguarda i personaggi del mondo di Batman inseriti fin dall’inizio della storia.

Bruno ha spiegato che si è cercato un buon equilibrio:

“Quando si tratta di un marchio e di una saga così importante, da un punto di vista strettamente legato al business non si vuole tenere nascosti i propri punti di forza. Vogliamo far vedere i grandi nomi in modo da attirare le persone. Una volta che sono presenti, allora le cose saranno molto più controllate”.

Il creatore di Gotham ha sottolineato:

“La cosa positiva degli show televisivi rispetto ai film è che, come a teatro, si può vedere quello che piace alla gente e cosa no, cosa dovresti aggiungere, cosa dovrebbe essere meno presente. Quindi aggiusteremo la situazione durante la realizzazione”.

Nella serie appariranno personaggi del mondo di Batman come Poison Ivy, il Pinguino, Cat Woman, e l’Enigmista ma l’atmosfera sarà maggiormente vicina a un procedural rispetto ai fumetti a cui la storia si è ispirata.

Bruce Wayne avrà solo dieci anni e l’omicidio dei suoi genitori darà il via al pilot.

Gotham, secondo il suo creatore, sarà una serie in grado di trattare tematiche adulte e anche Bruce, pur essendo ancora un bambino, affronterà problemi da adulti:

“Racconteremo la vera storia di Bruce Wayne, ovvero di un ragazzino traumatizzato e danneggiato da quanto accaduto. E sappiamo che non ne esce tutto intero”.

Allo show ha collaborato anche Danny Cannon, un veterano di CSI, che ha firmato la regia del pilot e contribuito a creare l’aspetto della città rispecchiando anche la visione di Christopher Nolan:

“Volevamo che sembrasse come la New York della fine degli anni Settanta e dell’inizio degli anni Ottanta. Volevamo che Gotham sembrasse in una fase discendente, ma anche che fosse realistica. Non volevo creare una città che sembrasse artificiale. Abbiamo modificato leggermente qualche aspetto, solo quel che serviva per far sentire gli spettatori in un altro mondo”.

Bruno Heller ha infine commentato le grandi aspettative esistenti nei confronti dello show:

“Siamo entrambi nel mondo degli affari da molto tempo. E in questa occasione le aspettative sono più grandi rispetto alla maggior parte delle volte, ma quando si realizza qualcosa per lo schermo o un palco ci sono sempre delle attese e c’è la possibilità che le persone gettino dei pomodori. E’ così che va”.

Fonte: Los Angeles Times