Daniel Dae Kim ha rilasciato un comunicato ufficiale riguardante il suo addio alla serie Hawaii Five-0 dopo sette stagioni.
In un post condiviso su Facebook l’interprete di Chin Ho Kelly ha spiegato perché non ritornerà sul set dello show:

“Anche se avevo dato la mia disponibilità a tornare, io e la CBS non siamo riusciti a trovare un accordo sul nuovo contratto, quindi ho preso la scelta difficile di non proseguire il mio impegno”.

Daniel ha quindi sottolineato perché è grato dell’esperienza vissuta:

“Ringrazio profondamente la nostra troupe, gli autori e tutte le persone che hanno lavorato allo show, specialmente il cast che è stato sempre di sostegno durante questa situazione. Gli attori e la troupe sono stati la mia seconda famiglia per sette anni e auguro a tutti loro il successo in vista dell’ottava, e delle future, stagioni. Voglio inoltre ringraziare Peter Lenkov, Alex Kurtzman, Roberto Orci e tutte le persone della CBS. Sarò sempre riconoscente per la loro fiducia nel portare in vita Chin Ho Kelly. Essendo un attore asiatico-americano so in prima persona quanto sia difficile trovare delle opportunità, in particolare avere la possibilità di interpretare un personaggio così ben sviluppato e tridimensionale come Chin Ho. Ne sentirò sinceramente la mancanza. Quello che lo rendeva ancora più speciale era il fatto che fosse rappresentativo di un luogo che io e la mia famiglia amiamo profondamente. E’ stato semplicemente un onore poter mostrare la bellezza e gli abitanti delle Hawaii ogni settimana e non potrei essere più orgoglioso nel chiamare queste isole “casa”. Alla mia comunità locale, mahalo nui loa”.

Kim ha quindi proseguito ringraziando i fan che hanno permesso alla serie di ottenere il successo e con cui ha avuto la fortuna di interagire durante le sette stagioni, aggiungendo:

“Mi dispiace davvero non continuare questo percorso insieme. Concluderò dicendo che anche se le transizioni possono essere difficili, voglio incoraggiare tutti noi ad andare oltre la delusione di questo momento e considerare il contesto generale. Il percorso verso l’uguaglianza è raramente facile”.