Per descrivere House of the Dragon il co-showrunner Ryan Condall accetta di buon grado il paragone con un’altra serie tv prodotta dalla HBO, Succession.

Il confronto gli è stato proposto durante un’intervista pubblicata da SFX Magazine, nella quale si descrive la serie come “Succession con i draghi”. Condal ha ammesso che in effetti la sua ispirazione nell’adattamento è venuta proprio da lì:

Sì, penso che in effetti sia una grande metafora, e le cose che venivano citate in continuazione tra gli sceneggiatori erano proprio The Crown e Succession. Erano analogie sul piano del tono, serie che noi, come sceneggiatori, abbiamo apprezzato molto e in cui ci siamo immersi.

La serie originale, Il Trono di Spade, è come la Guerra delle due rose, in cui i York e i Lancaster sono gli Stark e i Lannister: due famiglie distinte che non si sono mai piaciute fin dall’inizio. Nel nostro caso, invece, parliamo della Danza dei Draghi. È una guerra civile che avviene all’interno di un’unica famiglia, è qualcosa di inedito, più avvincente e tragico, perché vedrete persone che hanno legami di sangue che si scontrano l’un l’altra, andando in guerra.

Succession, per chi non lo sapesse, è una serie che ha fatto il suo debutto nel 2018 e ha ricevuto numerose nomination e premi Emmy da allora. Racconta della guerra sulla successione della Waystar RoyCo, un colosso dei media guidato dal mogul Logan Roy (Brian Cox). I suoi quattro figli si fanno la guerra a vicenda per ottenere la guida dell’azienda, la quale viene anche presa di mira da acquisizioni, scalate ostili e complesse questioni societarie. In House of the Dragon, Re Viserys da decenni guida il regno Targaryen: una lunghissima epoca di pace giunge al termine quando decide di nominare il suo erede al Trono di Spade, una carica alla quale ambiscono i suoi figli e suo fratello.

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Fonte: GamesRadar