La seconda stagione di House of Cards sta per essere messa a disposizione degli abbonati a Netflix negli Stati Uniti e, dopo la conferma che avverrà la produzione di un terzo ciclo di episodi, il produttore esecutivo Beau Willimon ha parlato recentemente con TV Guide Magazine del ritorno della serie, rivelando qualche curiosità:

  • L’approccio a ogni stagione è quello di utilizzare tutte le idee a propria disposizione. Alla fine degli episodi non si sa come continuerebbe lo show, anche se si ha qualche spunto della direzione che potrebbe prendere. Willimon sostiene infatti ci si debba avvicinare a ogni stagione come se fosse l’ultima, senza mettere da parte nulla.
  • Nella seconda stagione ci sarà più spazio per il personaggio di Claire Underwood (Robin Wright) e si scopriranno più dettagli su di lei. Beau ha spiegato che c’è un centro dello show a cui si rimane aggrappati, ma in ogni episodio e stagione gli autori cercano dei modi sempre nuovi per aumentare e sorprendere il proprio pubblico.
  • Il produttore tiene conto dei commenti degli spettatori ma non si adegua a quello che vorrebbero vedere nello show.
  • La prima reazione di Willimon quando il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama gli ha confidato che vorrebbe che a Washington nel governo si lavorasse rapidamente come in House of Cards è stata di sorpresa perché è una cosa meravigliosa per lo show, soprattutto perché il Presidente è una persona impegnata che non ha a disposizione molto tempo per guardare la televisione. Il produttore ha ricordato che a Washington attualmente c’è uno dei governi più polarizzati di sempre dai tempi della Guerra Civile e molte persone, a prescindere dal loro schieramento politico, sono frustrate per questa situazione. Francis Underwood, invece, possiede qualcosa che gli rende possibile superare lo stallo per realizzare i propri progetti. Beau capisce i politici che lavorano a Washington perché molti vorrebbero raggiungere più di quello che stanno facendo, ma la natura del loro lavoro ha a che fare con il compromesso e se due partiti non vogliono collaborare in nessun modo non c’è spazio per realizzare i propri progetti, smorzando le speranza anche dei più ottimisti.
  • Il personaggio di Frank è una persona maggiormente disposta a improvvisare, e una buona parte del fare politica riguarda la reazione all’inaspettato e la capacità di sfruttarlo a proprio favore. Francis ha dei pensieri in grado di anticipare le mosse degli altri, ma questo non vuol dire che il mondo confermerà il suo piano. Spesso, ha ricordato il produttore, si tratta di opportunità e responsabilità, o entrambe le cose.
  • Considerare, secondo Willimon, Peter Russo come il centro morale della prima stagione è un approccio interessante alla storia perché compie delle azioni negative, ma si tende a suddividere i personaggi di uno show tra chi è moralmente responsabile o piace alle persone e quelli che non lo sono, ma bisogna inoltre considerare il loro punto di vista e Francis non vede niente di malvagio o sbagliato in quello che sta facendo.
  • Nella prima stagione si è mostrata l’attrazione di Frank per un amico della scuola militare e prossimamente si vedranno altri lati dell’uomo che è in grado di provare sentimenti profondi e anche amore, oltre a essere stata una persona come tante altre prima dell’inizio della sua ascesa al potere.
  • Gli autori non hanno nessun interesse a utilizzare eventi realmente accaduti nella politica all’interno della puntata.
  • Durante la realizzazione degli episodi i produttori cercano di essere accurati e il più possibile autentici sotto ogni punto di vista. Alle volte sono obbligati a ignorare le regole, ma l’obiettivo è quello di essere il più possibile realistici.
  • Il copione è solo un punto di partenza perché poi interviene il regista, chi si occupa degli aspetti visivi, i costumisti, e gli attori che portano la storia in vita. Willimon ha sottolineato che è sempre sul set per collaborare con regista e interpreti, e deve rimanere aperto mentalmente per capire i loro pensieri e istinti, riuscendo così a rendere lo show più profondo e ampio.
  • House of Cards è uno show sul potere, non sulla politica, quindi Beau è più interessato alle dinamiche che permette di acquisirlo.
  • Willimon pensa che gli spettatori siano riusciti da soli a controllare quali spoiler volessero sapere, evitandoli se non volevano avere anticipazioni sulla serie, e rispettando chi non aveva ancora iniziato a seguire lo show.
  • Gli autori cercheranno di sviluppare il rapporto tra Frank e Claire in modo molto radicale, ovvero drammatizzando un matrimonio di successo. Il loro legame funziona perché creano le proprie regole, è contro le convenzioni e non ortodosso, ma è adatto ai protagonisti.
  • Mostrare Francis come una persona normale, con la passione per le costolette di Freddy’s, permette agli autori di mostrare come possieda anche lui un luogo in cui si sente a suo agio, dove ama il cibo e conosce il proprietario. Un aspetto a cui tutti possono relazionarsi.
  • Mettere a disposizione gli episodi il 14 febbraio, ha scherzato Willimon, è stata una scelta romantica perfetta che permette di risparmiare qualche centinaio di dollari evitando di uscire a cena, basta far arrivare dal ristorante cinese il cibo e guardare gli episodi.

Fonte: TVGuide