Il problema dei 3 corpi, la serie TV con Liam Cunningham, Benedict Wong, Eiza González, John Bradley e Alex Sharp co-ideata da David Benioff e D.B. Weiss (Il trono di spade) insieme a Alexander Woo (The Terror: Infamy, True Blood) basata sull’omonima trilogia dello scrittore Liu Cixin, ha ottenuto un notevole riscontro su Netflix, ma la stagione 2 non è ancora stata ufficializzata.

In un’intervista rilasciata all’Hollywood Reporter concentrata, principalmente, sulle svariate collaborazioni in cantiere con Guy Ritchie, Eiza González ha potuto parlare anche de Il problema dei 3 corpi e delle sue aspettative per la stagione 2 (qualora dovesse essere confermata).

Eiza González sul suo accento british ne Il problema dei 3 corpi e il futuro di Auggie

L’Hollywood Reporter ha chiesto innanzitutto a Eiza González, che è reduce da The Ministry Of Ungentlemanly Warfare di Guy Ritchie e ha in programma altri due film col regista, se trascorrere così tanto tempo in Inghilterra al lavoro con Ritchie and co l’abbia aiutata per padroneggiare al meglio l’accento british ne Il problema dei 3 corpi (vale la pena notare che l’attrice messicana parla fluentemente quattro lingue, lo spagnolo messicano, l’inglese, l’italiano e il francese, ndr.).

Sì, mi ha sicuramente aiutato. Mi sono sentita molto più a mio agio. Sono sempre stata abbastanza appassionata di lingue. È una mia autentica passione, quindi presto sempre particolare attenzione al dialogo, agli accenti, alla pronuncia e al ritmo. Essendo stata lì un anno ho sicuramente familiarizzato con la cadenza.. Quindi, sì, ha sicuramente aiutato, e poi ho lavorato con il dialect coach William Conacher, che ha lavorato anche a The Crown. Il dialect coach del film di Guy Ritchie, Hazel Holder, era con me sul set, e si tratta solo di esercitarti e fare delle prove.

Vedo sempre attori svedesi, australiani e americani interpretare di tutto, per questo quello è il modello che ho voluto avere per la mia carriera. Non voglio essere limitata da nulla; voglio solo essere in grado di fare tutto. L’unica cosa su cui le persone baseranno la loro decisione di casting è se puoi calarti o meno nel personaggio in modo realistico. Se puoi farlo in modo adeguato, il pubblico ti seguirà. Quindi mi concentro su questo aspetto e ci lavoro sopra.

L’attrice si dice poi chiaramente molto interessata a continuare l’esplorazione del suo personaggio nella stagione due:

Assolutamente, sono interessatissima. L’arco narrativo di Auggie è davvero intenso nella prima stagione. I co-creatori Dan Weiss, Dave Benioff e Alexander Woo ci hanno davvero lavorato tanto. Se c’è un ruolo in quella stagione su cui hanno fatto una grande scommessa è proprio Auggie. Si sono davvero concentrati su molte cose che le persone non si aspettavano. Lei non è necessariamente destinata ad essere simpatica; non è un personaggio simpatico. È una donna che si trova in uno stato complicato, con tutta la confusione che ne deriva. Incontriamo Auggie mentre sta affrontando un “punto di rottura” nella sua vita, e, in ultima analisi, devi sempre fidarti dei tuoi showrunner, specie sapendo cosa hanno fatto Dan e Dave con otto stagioni di Game of Thrones. Sanno dove portare i personaggi, e non tutto ciò che pensiamo in un dato momento di un personaggio sarà sempre così. Sono davvero entusiasta dell’opportunità potenziale di una seconda stagione e delle possibilità per Auggie. Ce la lasciamo alle spalle alla fine della prima stagione, non sappiamo dove sarà la prossima volta, fisicamente ed emotivamente, e questo è piuttosto eccitante come attrice.

Il problema dei 3 corpi, le nostre interviste al cast

Trovate tutte le notizie sulla serie nella nostra scheda.

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FONTE: The Hollywood Reporter

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