Jussie Smollett, ex star di Empire, si è presentato in tribunale a Chicago per difendersi dalle accuse di aver finto di essere stato vittima di un attacco violento il 29 gennaio 2019.

L’attore ha ribadito la sua innocenza condividendo la sua versione dei fatti dell’aggressione in cui è stato preso a pugni e insultato con frasi omofobe e razziste. Jussie ha poi risposto alle domande del procuratore Daniel Webb sostenendo che voleva semplicemente che la polizia risolvesse il crimine che lo aveva visto coinvolto, sottolineando che è “totalmente e al 100% falso” che aveva pianificato e pagato qualcuno per fingere l’attacco.

L’ex interprete di Jamal Lyon ha poi raccontato che quanto accaduto gli ha completamente stravolto la vita, facendogli perdere il suo ruolo in Empire e ponendo fine alla sua carriera musicale a causa delle accuse e delle notizie diffuse dopo l’aggressione.

Smollett, secondo gli agenti della polizia di Chicago, avrebbe invece progettato l’attacco per poterlo sfruttare a proprio favore e ottenere l’attenzione dei media. L’attore rischia fino a tre anni in prigione. Le forze dell’ordine hanno ipotizzato che l’attore abbia pagato Abimbola e Olabinjo Osundairo, che conosceva, 3.500 dollari per fingere l’attacco dopo che una lettera in cui veniva minacciato non era stata presa seriamente in considerazione dalle autorità e dal team di Empire. Brett Mahoney, produttore dello show, ha però dichiarato che la missiva aveva portato a far aumentare la sicurezza e che Jussie aveva rifiutato di essere affiancato da una guardia del corpo personale e un autista perché non voleva che la lettera ricevesse troppa attenzione, smentendo quindi le teorie degli agenti.

Smollett ha inoltre dichiarato di non aver voluto consegnare il proprio telefono alla polizia e condividere troppe informazioni dopo che il conduttore della CNN Don Lemon, suo amico, gli aveva rivelato che gli agenti non credevano fosse stato realmente aggredito, e di non essere ancora convinto che i fratelli Osundairo siano le persone che lo hanno colpito, nonostante la ricostruzione della polizia. Jussie ha invece spiegato che aveva coinvolto il suo manager per denunciare quanto accaduto sostenendo:

Per prima cosa sono un uomo nero in America, quindi non mi fido della polizia. Inoltre sono una figura molto conosciuta e apertamente gay…

La sua situazione avrebbe, secondo la sua ricostruzione, portato immediatamente a commenti negativi e fuorvianti, che limitavano la sua credibilità.

La giuria dovrebbe deliberare sul caso con al centro Jussie Smollett nei prossimi giorni.

Che ne pensate delle dichiarazioni in tribunale dell’attore Jussie Smollett?

Fonte: Deadline