Qual’è l’impatto della pirateria sul mondo del lavoro? Secondo le proiezioni diffuse, durante il primo convegno organizzato dall’associazione degli operatori radio televisivi, dalla Confindustria Radio Tv sulla base dei dati Siae il danno ammonterebbe a tre miliardi di euro e 20mila posti a rischio.

Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, ha preso una posizione netta sulla situazione:

“Se non si rispetta il copyright saltiamo tutti. Senza tutela rischiamo di chiudere”.

I grandi broadcaster come Rai, Mediaset e Telecom chiedono infatti a gran voce nuove regole che seguano la linea di quelle stabilite recentemente dall’Agcom grazie al regolamento sul copyright, ma anche delle azioni precise con l’obiettivo di educare gli utenti, soprattutto i più giovani.

Il presidente di Agcom, Angelo Marcello Cardani, sarebbe, ad esempio, favorevole a introdurre un’offerta legale a prezzi contenuti imitando quanto accaduto con Spotify.
Un altro dei punti da rivedere, secondo gli esperti, è il periodo di tempo che deve trascorrere obbligatoriamente per la distribuzione dei film sui diversi mezzi di comunicazione: riducendolo si limiterebbe la possibilità che un potenziale acquirente cerchi online un file illegale.

Uno dei problemi maggiori, tuttavia, è quello di riuscire a sensibilizzare chi utilizza i contenuti piratati cercano di far capire il danno compiuto: ben un terzo degli studenti italiani è infatti convinto che non vi sia alcuna conseguenza. In Italia, inoltre, il tasso di pirateria ha raggiunto una percentuale del 48%, molto più alta rispetto alla media europea ferma al 33%, e leggermente superiore a quella mondiale del 45%.

Rodolfo De Laurentiis, presidente di Confindustria Radio Tv, ha accusato i motori di ricerca, in particolare Google, di non aver agito in modo più soddisfacente per cercare di eliminare i file pirata dalle indicizzazioni, permettendo quindi una diffusione su internet dei contenuti protetti dal diritto d’autore.

Un aumento delle regole in vigore è auspicato anche da parte del presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, e dal presidente di Agcom che ha ricordato come il regolamento sul copyright tenga conto di tutti gli interessi in gioco, ma non escluda la possibilità che il Parlamento svolga la sua azione legislativa.

Giovanni Pitruzzella, presidente Antitrust, ha lodato i passi avanti compiuti dal regolamento, anche se le possibili intese tra gli operatori chiamati a far parte del Comitato per la tutela delle opere digitali previste dal testo potrebbero nascondere dei rischi per la concorrenza.

Eric Gerritsen di Sky, infine, ha espresso la sua convinzione che si debba guardare a un mercato unico dove competono tutti gli operatori:

“Ben venga quindi la regolamentazione del copyright, perché tutela del contenuto e centralità del cliente sono i due pilastri su cui costruire crescita e valore”.

Fonte: TelefilmCult