Un pullman che esce di strada, una farfalla che rivive e sfonda una teca, una ragazzina che torna a casa dopo un lungo sonno di morte. E poi? Tre anni fa Les Revenants è stata la serie rivelazione da conoscere, il manifesto d’oltralpe di una televisione che non ci sta più ad essere confinata entro i limiti, non stretti, ma comunque importanti, della lingua inglese. Una televisione che ancora non ha una sua autonomia tale da proteggersi da remake o rifacimenti mascherati ad arte, ma che può dire la propria e lo fa, magari uscendo dai confini del proprio Paese d’origine per tendere ad una visione più internazionale (l’Italia arranca un po’ da questo punto di vista). E cosa c’è di più universale del senso di perdita, del lutto, del rimpianto per le frasi non dette e per le cose non fatte? Dopo qualche polemica di troppo per le somiglianze di Resurrection con il prodotto, e dopo un remake – questo sì ufficiale – intitolato The Returned, il prossimo 28 settembre dopo tre anni arriverà la seconda stagione della serie francese. Ecco cosa era accaduto in quegli otto episodi.

La bambina in questione era Camille, rimasta vittima quattro anni prima di un incidente stradale. Bloccata, come fisico e come ricordi, allo stesso giorno della tragedia, getta in una comprensibile confusione i suoi genitori, Jérôme e Claire, che non sanno come reagire all’evento straordinario. Altrettanto spaventata è Léna, sorella gemella di Camille. Un flashback ci spiega che il giorno dell’incidente Léna aveva finto di star male per poter stare a casa e rimanere con Frédéric, il suo ragazzo. In viaggio sul pullman Camille aveva forse percepito il rapporto sessuale tra i due, quindi aveva allarmato il conducente pregandolo di farla scendere. In quel momento di confusione un bambino era apparso in mezzo alla strada, facendo sbandare il mezzo che era precipitato da una scogliera.

La famiglia di Camille cerca di nascondere l’evento e di farla reintegrare nella società spacciandola per una cugina di Léna, ma ben presto la verità viene fuori. Dei ragazzi dissotterrano la bara di Camille e la trovano piena d’acqua. A quel punto la recita finisce, Jérôme, Claire e Pierre, che gestisce una casa d’accoglienza, incontrano i genitori delle altre vittime dell’incidente ed espongono loro l’accaduto. Camille, che non ricorda nulla, inventa una storia per confortare due di essi: il risultato è il doppio suicidio della coppia, che spera di ricongiungersi con il figlio. Camille inizia a manifestare segni di decomposizione, che la sorella aiuta a coprire, ma è chiaro che qualcosa sta per accadere, a lei come agli altri “ritornati”.

Tra questi c’è Victor, un ragazzino morto 35 anni prima, ucciso insieme alla sua famiglia da due uomini che si erano introdotti in casa sua. Victor non è il suo vero nome, ma dato il mutismo del bambino è così che lo chiama l’infermiera Julie, che lo prende a vivere con sé. Nel flashback del primo episodio scopriamo che è stato lui ad apparire in mezzo alla strada facendo sbandare il mezzo. Portato al rifugio di Pierre, Victor riconosce nell’uomo una delle due persone coinvolte nella sua morte: Pierre chiede perdono, e anzi afferma di aver tentato di proteggerlo. Julie intanto si riavvicina alla sua vecchia compagna Laure, e insieme a Victor cercano inutilmente di lasciare il paese, solo per ritrovarsi intrappolate al punto di partenza. Non c’è modo di uscire dalla città.

Il terzo ritorno è quello di Simon. L’uomo si è ucciso dieci anni prima il giorno delle sue previste nozze con Adèle, che nel frattempo è andata avanti e sta per sposarsi con Thomas. Adèle inizialmente crede di trovarsi di fronte ad un’allucinazione, in seguito fa incontrare a Simon la loro figlia Chloé. Quindi Adèle e Simon riprendono la loro relazione, scatenando le gelosie di Thomas che scopre tutto grazie a delle telecamere nascoste, e quindi reagisce sparando a Simon che tuttavia, a causa della sua condizione, non subirà conseguenze.

Le ultime due storie sono quelle della signora Costa, morta 35 anni prima e improvvisamente tornata a casa dall’anziano marito, e del killer Serge. Il signor Costa non riesce a sopportare l’evento, dà fuoco alla propria casa e si suicida gettandosi dalla diga. Altrettanto confuso è Toni, fratello di Serge e responsabile della sua morte molti anni prima. I due fratelli entrano in contatto con Léna, e in particolare è Serge a mostrare segni di redenzione per curarsi della giovane, in stato confusionale dopo essere uscita dall’ospedale dove era stata ricoverata per una misteriosa ferita. Toni, convinto che Léna sia in pericolo, cerca di allontanarla da Serge. L’epilogo per i due fratelli è triste: Serge sparisce sott’acqua nel tentativo di raggiungere Léna, Toni si spara all’addome a causa delle visioni provocategli da Victor.

Nel frattempo si è giunti al confronto finale, con tutte le storyline che convergono. La diga rimane il centro di tutto, con il suo livello che si abbassa di giorno in giorno e con le carcasse di animali annegati che riemergono. Si manifesta un’orda di ritornati, che circonda il rifugio dove si trovano i protagonisti e reclama Camille, la signora Costa e Victor. A guidarli è Lucy, una giovane accoltellata da Serge la prima notte del suo ritorno, ora in possesso di facoltà che le permettono di fare da tramite con i morti. I tre morti reclamati decidono di tornare indietro, con Camille e Victor accompagnati rispettivamente da Claire e Julie. Non tutto è risolto perché Simon ha rapito la figlia Chloé e l’ha presa con sé. La bambina infine ritorna, ma comunica ad Adèle che anche lei deve andare perché porta in grembo il figlio di Simon. Thomas non ci sta a lasciare andare la donna, e quindi inizia una sparatoria che sentiamo dall’interno del rifugio.

Al mattino Thomas e gli altri uomini armati sono scomparsi. La città è allagata.

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