Siamo giunti al terzo round della sfida dei nostri aspiranti cuochi e per l’occasione la cucina di Masterchef apre le sue porte a quattro assaggiatori d’eccezione.

La Mistery Box che attende i concorrenti è stavolta abbastanza singolare. I dieci ingredienti di rito sono tutti fuori dalla scatola, mentre la vera sorpresa si nasconde sotto al box misterioso: un piatto ed una ciotola. E i giudici, con aria sorniona, danno finalmente le indicazioni per questa prima prova della serata che consiste nel cucinare un piatto per loro e uno pensato per il migliore amico dell’uomo, il cane. Si devono comunque utilizzare tutti gli ingredienti a disposizione che vanno bene sia per gli esseri umani e sono adatti anche per la dieta canina. Gli sfidanti sono entusiasti, quasi tutti hanno un cane, per cui quando si trovano di fronte a melanzane, zucca, yogurt bianco, zenzero, fagiolini, patate, spinaci, mela, agnello, pane e cozze sanno dove mettere le mani ed iniziano subito a spadellare. Denise ha un attimo di cedimento emotivo, e non sarà neanche l’unico della serata, perché pensa ai suoi due cani che la attendono a casa e che, dice, vengano in ordine di importanza, ancora prima di lei stessa, così si commuove e le scendono le lacrime. Ma quella viperetta di Joayda è subito pronta a commentare la debolezza della vicina osservando che Denise si vanta di avere due palle così e poi invece è una che piange sempre.

Ma bando alle chiacchiere, si parte con la prova. Per alcuni concorrenti nella ciotola del cane devono finire solo gli avanzi della cucina, altri invece si danno da fare per preparare un succulento pranzetto adatto a Fido. E quando arriva il momento dell’assaggio ecco che da dietro le quinte fanno il loro ingresso, ciascuno a guinzaglio di un giudice, Teddy, Vasco, Tecla, e Mojito, quattro bellissimi cagnoloni che saranno giudici inflessibili dei contenuti delle ciotole. Bruno Barbieri deve destreggiarsi con Tecla, un gigantesco esemplare di danese, alta quanto lui e che non ne vuole sapere di rispondere ai comandi dello chef e che fa lo schizzinosa davanti ai pasti destinati a lei, a differenza del vorace cagnolino di Cannavacciuolo che invece assaggia tutto.

Denise serve ai quattro giudici delle costolette di agnello con crema di melanzane e impiatta con il coppapasta la sua ricetta per i giudici a quattro zampe, mentre il macellaio Antonino ha un concetto un po’ diverso dell’animale domestico e butta tutti gli avanzi delle sue invitanti costine croccanti in una ciotola “abbondanziosa“ e molto ricca che fa la felicità dei quadrupedi presenti. Il piatto migliore è però composto dalle cozze gratinate di Giovanna con involtini di melanzane, che ha invece riservato l’agnello per i cani conquistando così il palato raffinato di Tecla e anche quello della giuria.

Giovanna si aggiudica quindi l’ingresso, per prima, nella favolosa dispensa per l’Invention test. Sul consueto banco ci sono tre cloches e da dietro le quinte arriva, graditissimo ospite, Valerio Braschi, il vincitore della scorsa edizione dei cooking show, a sua disposizione per spiegarle le ricette dei tre piatti da lui inventati e avvantaggiarla quindi nella prova. Sotto le tre campane troviamo piatti che gli appassionati del programma sicuramente ricordano bene: risotto di pesce nella “rete”, fatto con pesce mantecato con burro di crostacei e shabu shabu di seppia, cappelletti ripieni di polpa di granchio e gambero su bisque con infusione di anice stellato e anatra croccante con vongole e cranberry.

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Giovanna decide per sé e per altri cinque compagni da lei scelti di cucinare i cappelletti, mentre le altre due creazioni di Valerio vengono equamente suddivise e destinati ai rimanenti sfidanti. Emerge qui il caratterino non proprio docile della maestra Giovanna che non fa mistero di provare una forte antipatia per Marianna e Joayda che non le piacciono per niente perché entrambe vogliono fare le “scienziate”, ma non le piace neppure Ludovica perché troppo arrogante, quindi dà a loro i piatti che spera le possano mettere tutte in seria difficoltà. Ma la sua strategia non va a buon fine. Gli ingredienti sono pronti nei cestini e ciascuno concorrente può, nel corso della prova, interpellare una sola volta Valerio per avere chiarimenti sul piatto da cucinare. Per stessa ammissione del simpatico Masterchef numero 6, la ricetta più complessa è rappresentata dal risotto, ma nonostante ciò Marianna, a dispetto di quanto sperava Giovanna, fa un piatto delizioso e altrettanto bene fa anche l’insopportabile dominicana Joayda. Si avverte comunque una palpabile tensione generale che sfocia in uno scontro diretto tra Davide e quell’impiccione di Matteo, che si permette di giudicare l’altrui piatto senza che nessuno gli abbia chiesto il suo parere. La prova è insidiosa e tra i banchi c’è parecchio fermento.

Italo non ascolta i consigli di Cannavacciuolo e pare che stia a sentirlo solo per fargli un favore, ma alla fine lo chef riconosce al settantenne una sorprendente crescita culinaria degna di un ventenne. Mentre Fabrizio e Simone illuminano gli occhi di Antonia Klugmann, soddisfatta che i due abbiano attentamente ascoltato i suoi consigli e abbiano quindi cucinato due piatti molto buoni. Quando arriva al banco di assaggio il riso di Alberto invece, Bruno Barbieri non ha neppure bisogno di assaggiarlo per capire che è una schifezza, il risotto di pesce è slegato e cotto male, come quello di Rocco, a cui Joe Bastianich dice che ha cucinato di m***a. Altro battibecco dietro ai fornelli stavolta tra Denise e Kateryna.

La ragazza ucraina lodata dai giudici per la sua bisque afferma di avere cucinato questa salsa di pesce per la prima volta, Denise dai banchi commenta che è una bugia, ma il piatto di Kateryna pare sia ottimo e quindi ai giudici poco interessa la sua osservazione dell’altra. Anzi Barbieri invita Denise, che stavolta proprio non fa una gran bella figura, ad avercela un po’ di meno col mondo intero e a vivere con più serenità.

Il piatto miglior, alla fine di questo tumultuoso Invention Test è l’anatra di Manuela, il peggiore è quello di Stefano. Il complesso risotto, nel suo caso, a detta della Klugmann, ha una sgradevolissimo sapore ferroso, il ragazzo ha usato male gli ingredienti e anche la tostatura è sbagliata. Così Stefano è il primo eliminato della serata. Ma se l’anatra di Manuela è buonissima, non da meno è il risotto di Marianna e quindi le due donne si conquistano il ruolo di capobrigata per la rocambolesca prova in esterna che attende il gruppo. Anche se Joayda, tanto per cambiare, commenta che Manuela è troppo lenta per stare a capo di un team di lavoro.

La destinazione per la prova in esterna è la Norvegia, nello specifico le Isole Lofoten, un arcipelago a nord del circolo polare artico. Montagne a picco sul mare e rosse casette di pescatori caratterizzano questo gelido paradiso naturale ed è proprio qui che i nostri impavidi concorrenti si devono sfidare, all’aria aperta e alla luce di un sole che dura in quel momento ben 24 ore.

Si cambiano le regole del gioco, si formano tre brigate, la terza composta dai concorrenti avanzati dalle altre due che, con nessuna sorpresa, sono Italo, Ludovica, Giovanna e Fabrizio, evidentemente i quattro meno simpatici al gruppo. I giudici premiano Manuela e Marianna, le due donne non devono cucinare e sono già salve. Manuela sceglie Davide come capo della squadra gialla mentre Kateryna si mette a capo dei rossi.

E inizia qui una splendida avventura. I concorrenti a bordo di imbarcazioni di pescatori salpano per andare a pescare e procurarsi il pesce con cui cucinare e incrociano ogni tanto Joe Bastianich, che vaga in mare aperto alla ricerca di qualche balena. La ricetta nordica da replicare è una zuppa di pesce con carote e panna accompagnata da un pane croccante cotto in padella. Non è facile lavorare con quel clima e avendo così poca conoscenza della cucina norvegese, il rischio che la zuppa sia troppo liquida, che il pesce sia troppo o poco cotto, che il pane sia salato o no è in agguato. Nella brigata blu, quella degli esclusi per intenderci, i contrasti si fanno subito sentire. Tra Ludovica e Italo è una continua discussione, lui non crede che lei sia adatta a fare il leader, lei non sopporta che lui debba dire la sua in ogni occasione.

Gli emarginati della blu, risultati i peggiori, vengono smistati nelle altre due brigate ma Italo rimane fuori da entrambi i gruppi e va dritto al Pressure Test. Lui la prende bene e con un sorriso dice che ora va di moda la rottamazione. Il maturo comandante ha piena fiducia nelle sue capacità e sa già che per lui, di certo, non finisce qui.
E se i concorrenti pensano di riposarsi, si sbagliano, perché ora è il momento della vera prova in esterna classica tra due squadre e la ricetta tipica con cui si devono cimentare stavolta ha per protagoniste delle morbide polpette di pesce con salsa bruna e verdure bollite, molto ben tornite. Bastianich intanto continua i suoi giri per l’isola visitando una distesa di essicazione degli stoccafissi. Nel frattempo, dopo ben quindici ore di duro lavoro, gli aspiranti chef sono esausti e la squadra capitanata da Davide sbaglia completamente la preparazione facendo bollire il pesce, anziché utilizzarlo a crudo per la preparazione delle polpette. Vince la squadra rossa e il Pressure Test si fa immediatamente sul luogo, su banchi improvvisati a bordo mare. Sono le dieci di sera, il sole è ancora alto e la giornata è intensa.

È il momento di un’altra ricetta a base di merluzzo. I concorrenti si affannano a strappare pelle con i denti, sfilettano, cuociono, ormai al limite delle loro forze. Italo è salvo, il suo merluzzo supera brillantemente la prova. Ludovica, Davide, Giovanna e Michele invece devono invece cucinare ancora. Giovanna crolla, piange, vuole togliersi il grembiule e andarsene, non ce la fa più, ma un tenerissimo Bruno Barbieri la conforta e la convince a fare questo ultimo sforzo. I quattro rimasti hanno a disposizione merluzzo, pastinaca, cipolle, sedano rapa e topinambur e devono inventarsi un piatto convincente. Ludovica si salva con pesce brasato con cipolle, Giovanna passa la prova con un umido, Davide propone una sua versione di stocco alla ghiotta e Michele invece ha la pessima idea di friggere un merluzzo non perfettamente ammollato e che quindi non si riesce neppure a tagliare. Masterchef per lui finisce qui ma prima di andarsene si rivolge ai suoi compagni invitandoli ad essere sinceri tra di loro e a non “inchiappettarsi“ alle spalle.

Quest’anno pare proprio che ognuno badi esclusivamente a se stesso, pronto a difendere con le unghie e con i denti, gli stessi usati per strappare la pelle del pesce, il suo posto nella Masterclass. Speriamo di non vedere poi volare coltelli. L’impassibile Italo intanto continua a volare alto e chissà che non sia proprio il concorrente agée la vera novità di questa edizione.