Una Masterclass internazionale e multinetnica ha animato la Mistery Box in questa decima puntata di Masterchef. Sono rimasti sette concorrenti a contendersi il titolo di miglior cuoco amatoriale d’Italia e a misurarsi, nella prima prova della puntata, con ricette provenienti da varie parti del mondo, preparate in compagnia di giovani chef che lavorano in ristoranti o catering creati da rifugiati che hanno chiesto asilo in Italia. Come dicono i nostri giudici, la cucina attraversa i confini, unisce e arricchisce e dietro ogni piatto ci sono la cultura e le tradizioni del paese che rappresenta e che i nostri concorrenti hanno avuto l’occasione di conoscere, questa volta, molto da vicino. Simone lavora in coppia con Kamel uno chef nigeriano suo coetaneo, Antonino si cimenta con frittelle di sfoglia ripiene tipiche della Somalia dietro indicazione della chef Shukri, Davide con una pietanza del Mali composta da cetrioli, senape e carne che Bouyagui gli spiega con dovizia.

Tra spezie, sapori agrodolci e profumi d’Oriente, si conquistano il podio, in questo primo round, Kateryna con un piatto che si chiama kapsa, originario dello Yemen a base di riso e pollo – che la ragazza ucraina condivide mangiando con le mani con chef Barbieri – poi, a sorpresa, Antonino con le frittelle somale che lui pensa già di riutillizzare all’italiana, ma la più brava di tutte è Denise che presenta una ricetta dell’ Afghanistan con agnello, riso basmati, olive e prugne. Denise si fa trascinare dal suo maestro Youssef nel suo mondo, mostra un certo coraggio nell’utilizzo di alcuni ingredienti e la sua apertura verso i nuovi sapori la premia, regalandole, per l’Invention Test, un vantaggio ritenuto il migliore di sempre.

Per la ragazza toscana, appassionata di verdure e vegetali, è un vero colpo di fortuna trovare sotto le cloches tre piatti vegetariani e la sua commozione è davvero spontanea quando scopre che sono tre creazioni di Antonia Klugmann, tra le quali lei deve scegliere quale preparare insieme agli altri suoi compagni, dopo avere ascoltato le spiegazioni della giudice. Ma il vantaggio non finisce qui perché Denise ha il privilegio di vedere proprio la chef in persona cucinare in fianco a lei, avendo quindi la possibilità di copiarla e magari di aggiudicarsi anche la seconda prova. Antonia Klugmann, come ci potevamo immaginare, si muove agile  dietro al bancone, con una naturalezza invidiabile e prepara i suoi raviolini arrostiti ripieni di skuta e tarassaco su composta di fichi, limone candito e gocce di porro – che Denise preferisce, tirandosi la zappa sui piedi, ad un meno complesso risotto con spinaci, parmigiano e grappa e ad una zuppetta con tartufo, due pomodori e crostini –  dopo avere preso posto ai fornelli insieme agli altri ragazzi. Tutti i concorrenti cercano di spiare le mosse della Klugmann e allora i suoi colleghi giudici costruiscono simpaticamente una specie di muro fatto di padelle, contenitori e vassoi per farla lavorare lontana da occhi indiscreti e per non facilitare gli sfidanti, agevolando solo Denise.

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Al termine della prova, il primo piatto ad arrivare sul banco di assaggio è proprio quello di chef Klugmann che Barbieri non esita a definire un “capolavoro e addirittura il miglior piatto che abbia assaggiato negli ultimi dieci anni. La collega è compiaciuta ed imbarazzata, perché dice di non essere abituata a guardare le persone mentre mangiano le sue preparazioni. Ma se lei, come scontato, supera brillantemente la prova, non si può dire altrettanto dei concorrenti. Antonino va in confusione con le erbe e mette i fichi nel ripieno, Marianna utilizza male l’aglio, Davide non riesce a chiudere i ravioli, Alberto sbaglia le dosi di sale. Kateryna esagera con i componenti dolci e quando la Klugmann le fa notare che il gusto non è buono, la ragazza scoppia a piangere. Il ripieno di Simone viene giudicato il più equilibrato e quindi il ventenne marchigiano va ad affrontare la prova in esterna con un vantaggio tutto per lui.

A questo punto del cooking show però ci si aspetterebbe di più da questi cuochi amatoriali, perché, come fanno notare i giudici, il livello è cresciuto e dove non arriva la tecnica, dovrebbe arrivare il buon senso, che quasi nessuno di loro dimostra di avere. Ed un errore, come quello di Antonino, ora può essere fatale. Il macellaio è così costretto a togliersi il grembiule e, prima di andarsene, Bruno Barbieri gli dice finalmente che gli ricorda Giulio Andreotti. E Antonino se ne va con la stessa aria indifferente con cui è arrivato.

Per la prova in esterna, adesso ci si sfida singolarmente, ma Kateryna e Alberto, risultati tra i peggiori dell’invention Test vanno dritti al Pressure Test, mentre troviamo Davide, Marianna, Simone e Denise nella meravigliosa Vieste, la perla del Gargano, pronti a cucinare per conquistare il palato di un giudice d’eccezione come Eleonora Cozzella, illustre critica gastronomica dell’Espresso.

I ragazzi possono dare libero sfogo alla loro fantasia, dopo avere fatto la spesa su una barca, vera e propria dispensa galleggiante, carica di prodotti pugliesi. E mentre i concorrenti non hanno che l’imbarazzo della scelta tra lampascioni, coniglio, polpi, alici sotto sale, vin cotto, bottarga, albicocche e altre prelibatezze, un cambio di rotta viene a loro annunciato dai giudici, schierati davanti a quattro scatole che nascondono ciascuna un ingrediente che dovrà essere protagonista del loro piatto. Simone, in quanto vincitore della prova precedente, può scegliere per sé e per i suoi compagni, e assegna il canestrato di pecora a Marianna, la farina di grano arso ad un’entusiasta Denise, le cozze a Davide e per sé tiene una saporitissima salsiccia. Considerando gli ingredienti scelti in partenza, come il polpo di Marianna, il coniglio di Davide e la triglia di Denise, gli abbinamenti si preannunciano piuttosto difficili.
Eleonora Cozzella però apprezza tutto ciò che le viene servito, si complimenta con i ragazzi e i giudici gongolano di orgoglio. Incorona Davide e i suoi gnocchetti con crema di cozze e ragù di mare, garantendogli già la salvezza fino alla prossima puntata.

Il Pressure Test che attende invece gli altri compagni è più insidioso che mai. Ci sono cinque cloches che nascondono cinque piatti che hanno gradi diversi di difficoltà e diversi tempi di preparazione. Sceglie per primo Simone, e sotto la sua campana ci sono gnocchi al ragù di coniglio, poi a Denise vanno i passatelli ai frutti di mare, ad Alberto il pollo al curry, a Kateryna un risotto alle ortiche e a Marianna il piatto ritenuto il più facile, dei saltimbocca alla romana.

Marianna ed Alberto, non sono all’altezza della prova perché i saltimbocca sono preparati in maniera approssimativa ed il pollo è crudo, quindi si devono sfidare in un ultimo duello finale che li vede, bendati, ad indovinare, solo ricorrendo all’olfatto, gli ingredienti che si trovano sotto parecchie cloches che vengono via via scoperte dai giudici. Il loro fiuto fa riconoscere sedano, mortadella, limone, salsa di pomodoro, tartufo nero e gamberi e da questi cibi, apparentemente inconciliabili tra loro, devono tirare fuori una ricetta per guadagnarsi la balconata. Per Marianna, già graziata e riammessa alla Masterclass dopo essere stata eliminata per il caso del panetto di brisè scomparso, questa prova è davvero l’ultima per lei. I suoi gamberi avvolti da mortadella la condannano ad uscire. Alberto raggiunge gli altri compagni e ormai lo attende la semifinale.

È tempo di scommesse, noi prevediamo un testa a testa tra Alberto e Kateryna. E se all’improvviso i concorrenti avessero qualche guizzo di originalità e fantasia, sarebbe cosa assai gradita, prima che il programma, anche per questa stagione, chiuda i battenti.