In un’intervista con The Messenger, Hayden Panettiere ha parlato del suo ruolo nella serie tv Nashville, ribadendo quanto dichiarato in passato, e cioè che nel suo caso l’arte ha imitato la vita.

L’attrice trentaquattrenne ha ripercorso i sei anni in cui ha partecipato alla serie della ABC, raccontando di aver combattuto alcolismo, dipendenze e depressione post parto, proprio come accadeva al personaggio di Juliette Barnes, una cantante country che durante la sua ascesa alla fama combatte tra le altre cose anche l’abuso di sostanze stupefacenti:

È stato molto traumatico, perché mi sembrava di recitare la mia stessa vita. Fin dall’inizio: uscivo con un giocatore di football, e improvvisamente anche Juliette usciva con un giocatore di football. Poi la resero un’alcolizzata. E poi le facevano abbandonare la figlia, andando in questo posto assurdo in Europa… era veramente ovvio.

[…] Non stavano facendo bene il loro lavoro. Non stavano scrivendo delle storie nuove: guardavano la mia vita e dicevano, “oh, ispiriamoci a quello che le sta capitando e gonfiamolo un po’”. E ta-dah! Lo facevano in continuazione.

Questo fenomeno, assieme alle giornate di lavoro estremamente lunghe e stressanti, non hanno fatto altro che aggravare le sue condizioni:

Non avevo tempo per prendermi cura di me stessa e pensare a ciò che stavo attraversando, al dolore fisico ed emotivo che affrontavo costantemente. Volevo semplicemente cacciarlo via, guardando stupidi programmi televisivi che mi distraessero. Qualsiasi cosa contribuisse a non farmi pensare, perché sapevo che poi il giorno dopo ci sarei dovuta ritornare. Non facevo che piangere. Non riesco a pensare a una soap opera in cui abbia pianto quanto ho pianto durante Nashville!

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