Nell’ultima stagione di Nikita, la protagonista (Maggie Q) cercherà di ristabilire un rapporto con il suo team e ripulire la propria reputazione. Con l’aiuto di Michael (Shane West), Birkhoff (Aaron Stanford) e Ryan (Noah Bean), Nikita proverà inoltre a rintracciare, fermare definitivamente Amanda (Melinda Clarke), e sventare i suoi piani malefici.

Craig Silverstein, creatore e produttore esecutivo dello show, ha rivelato a Collider molti dettagli sugli ultimi sei episodi di Nikita:

  • Silverstein ha spiegato che c’era una lista di cose che volevano inserire nelle puntate, ma molti elementi non hanno purtroppo trovato spazio come un ritorno di Percy, magari in un flashback.
  • Avendo a disposizione poche puntate non c’era molto tempo da sprecare e solo nelle prime due hanno mantenuto una struttura a episodi, mentre per le rimanenti si sono ispirati alle precedenti stagioni in cui gli eventi si evolvono rapidamente verso la fine. Gli sceneggiatori hanno quindi deciso di sviluppare le situazioni come se fossero il finale di una stagione.
  • Sapere che si trattava dell’ultima stagione è stata un’esperienza grandiosa anche perché non c’erano domande lasciate in sospeso o nervosismo.
  • Verso la fine della terza stagione gli autori hanno iniziato a rispondere alle domande create durante gli episodi sapendo che avrebbero potuto avere a disposizione un numero limitato di puntate. All’inizio di questa stagione c’è stata una discussione sul tipo di trama da sviluppare, ma gli sceneggiatori sapevano che dovevano capire quale arco narrativo creare. Craig ha raccontato che per chi è abituato a gestire 22 o 23 episodi, averne solo 6 non è stato così difficile, anche se avevano il dovere di renderli ricchi di eventi per soddisfare i fan.
  • Silverstein voleva essere soddisfatto con la storia che avrebbero raccontato, ma ha precisato:

    “Sapevo che c’erano alcune cose che i fan si sarebbero aspettati, se non li avessimo trattati si sarebbero sentiti traditi. Se siamo riusciti a svilupparli in modo esaustivo questo non lo so”.

  • Gli autori volevano onorare i personaggi e portare ciascuno di loro a una fine appropriata e il produttore è convinto che ci siano riusciti.
  • Non tutti i personaggi rimarranno in vita fino alla fine dell’ultima stagione, ma ci sarà un lieto fine, o forse due. Gli interpreti si sono fidati degli autori e hanno accettato il destino del proprio personaggio, anche se negativo.
  • Quando Judd Nelson è entrato a far parte del cast gli sceneggiatori sapevano quale era il suo ruolo e che sarebbe stato il padre di Birkhoff, creando in questo modo delle aspettative sul personaggio. L’attore in passato ha interpretato molti ribelli e sembrava perfetto per la parte.
  • La decisione di spostare il covo in un aereo è stata presa perché non volevano ripetersi, scegliendo un nascondiglio come la casa sulla spiaggia della seconda stagione, e sarebbe stato utile per sviluppare la trama in modo globale perché avrebbe permesso di spiegare come i protagonisti riescano ad arrivare velocemente ovunque. Alexandra Udinov, grazie ai suoi soldi, ha potuto permettersi un cargo:

    “Per noi aveva senso ed è stato entusiasmante. Abbiamo letteralmente distrutto e fatto saltare in aria ogni singolo covo in cui sono stati, quindi non vedevamo l’ora di scoprire come avrebbero fatto esplodere l’aereo e l’avrebbero distrutto, ma non abbiamo mai avuto occasione di farlo”.

  • L’enigmatico personaggio di Amanda li ha attirati proprio per la sua personalità misteriosa che la rendeva un personaggio potente. Silverstein ha spiegato che anche mostrandone il passato e le motivazioni, Amanda non ha perso quel senso di potere che la rendeva unica. Craig ha aggiunto:

    “L’ha resa umana e questo ha alzato le aspettative. La sua ossessione con Nikita, e la sua identificazione per lei porta a un posto quasi, anche se non del tutto, emozionante tra loro due e al loro confronto finale”.

  • Tra i ricordi preferiti del produttore c’è quello di riuscire a risolvere storie che erano difficili da decifrare:

    “Quando sembrava che non ci saremmo riusciti, e poi siamo arrivati all’altro lato della situazione e aver capito che è stato entusiasmante…Me lo ricorderò per sempre. E poi, c’è l’orgoglio provato nei confronti del cast e della troupe”.

    Gli autori hanno cercato di gestire molte cose allo stesso tempo, dal punto di vista dei personaggi e della trama, come nella seconda stagione quando Nikita deve scalare un grattacielo per poter attaccare un cattivo di Wall Street. Le difficoltà nel realizzare quella scena sono state molte ma la produzione è riuscita a risolvere i problemi in modo brillante, trovando una soluzione che fosse speciale e migliore di tante altre.

  • Tra i momenti più sconvolgenti di Nikita che hanno ottenuto l’attenzione dei fan, Craig ha citato la morte di Sean, la relazione tra Michael e Nikita, e il taglio della mano di Michael da parte della protagonista. Silverstein ha spiegato:

    “Quello è stato sicuramente un momento che ha creato una grandiosa reazione. Probabilmente ci siamo mossi troppo velocemente nel sistemare le cose con quelle conseguenze e avremmo dovuto approfondirlo un po’ di più. Ma quelle sono il tipo di cose che capisci dopo aver superato il momento. Pensi “Le persone saranno così sconvolte da questo. Saranno turbate. Dobbiamo dire “E’ okay. Sarà ancora parte dello show. Sarà ancora attivo””. Probabilmente ci siamo troppo preoccupati, in quel momento. Erano sconvolti, ma penso che l’abbiano apprezzato”.

  • Silverstein non era sul set durante l’ultimo giorno delle riprese, ha partecipato solo al party in onore della fine dello show perché aveva perso il passaporto, anche se nessuno gli credeva. La sequenza realizzata durante l’ultima giornata sarà infatti l’epilogo dello show perché Marc Alpert aveva organizzato in quel modo le riprese, anche se poi hanno realizzato alcune scene aggiuntive. Il produttore di Nikita ha raccontato che le persone stavano già lavorando ad altri show a Toronto, quindi alla fine c’erano solo persone nuove all’interno della troupe anche se i responsabili erano gli stessi, dando vita ad un’atmosfera un po’ amara.
  • Silverstein ha iniziato subito a lavorare a un nuovo show per AMC Network, quindi non ha vissuto il vuoto dopo la fine di Nikita. Buona parte dello staff e del cast sta inoltre già lavorando altrove.
    Craig ha raccontato che Carlos Coto, uno dei produttori dello show, aveva iniziato una tradizione chiamata Wine Fridays (i venerdì del vino), durante la quale si apriva una bottiglia di vino ogni settimana e si scriveva sui tappi il titolo dell’episodio a cui stavano lavorando o le crisi sul set che stavano affrontando. Coto ha salvato tutti i tappi e quando il creatore dello show ha invitato tutto lo staff a casa sua avevano un enorme vaso di vetro riempito con i tappi ed hanno compiuto una specie di viaggio nella memoria tirandoli fuori uno alla volta e leggendone le scritte. Silverstein ha raccontato:

    “Ci ha riportati a quegli episodi, a quei momenti. E’ stato molto bello. E’ stato il modo in cui abbiamo detto addio”.

  • Il produttore aveva realizzato il pilot di Turn, il nuovo show di AMC, prima di Nikita ed è una serie dedicata al mondo delle spie ambientato durante la Guerra d’indipendenza americana. Lo show ha rischiato per molto tempo di non essere mai sviluppato, ma Silverstein ha cercato di tenerlo in vita e ora stanno girando il primo episodio della serie.
  • Il cast di Turn comprende l’attore Jamie Bell e sarà formato da interpreti britannici, australiani e statunitensi.

Fonte: Collider