Norman Lear è morto: il grande autore, sceneggiatore e produttore televisivo si è spento a 101 anni per cause naturali, come confermato dal suo publicist, nella sua casa di Los Angeles.

“Grazie per tutto l’affetto e il sostegno in onore del nostro straordinario marito, padre e nonno,” ha dichiarato la famiglia con un comunicato ufficiale. “Norman ha vissuto una vita di creatività, tenacia ed empatia. Amava profondamente il nostro paese e ha passato la vita a contribuire a preservare i suoi ideali fondanti di giustizia e uguaglianza per tutti. Conoscerlo e amarlo è stato il più grande dei doni. Chiediamo la vostra comprensione mentre piangiamo privatamente e celebriamo questo incredibile essere umano”.

Nato nel 1922 in Connecticut in una famiglia di origini ebraiche (immigrati russi e ucraini), Lear si arruolò durante l’università e partecipò a numerose missioni in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale. Al suo ritorno iniziò una carriera nel mondo dello spettacolo, scrivendo e producendo diversi programmi televisivi. Scrisse anche alcuni film, tra cui Divorzio all’americana, che gli volse la nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura, e Quella notte inventarono lo spogliarello (diretto da William Friedkin), ma fu la televisione il campo nel quale ebbe uno straordinario successo grazie alla sua casa di produzione Tandem Productions.

Lear si impose come autore di serie televisive che hanno segnato la cultura mainstream degli anni settanta e ottanta, come Arcibaldo, Sanford and Son, Giorno per giorno, I Jefferson, Good Times e Maude. Attraverso la solida formula della commedia, riuscì ad affrontare temi all’epoca giudicati dei taboo come il razzismo, l’omosessualità, l’aborto, la guerra in Vietnam, segnando più volte la storia della televisione e ottenendo ascolti da capogiro.

A partire dagli anni ottanta si dedicò anche all’attività culturale e politica, fondando un’organizzazione progressista chiamata People for the American Way, volta a combattere l’estremismo di destra. Anche per questo ha ricevuto la National Medal of Arts nel 1999, e successivamente nel 2017 ha ricevuto il Kennedy Center Honors (cerimonia boicottata dall’allora presidente Trump, contro il quale Lear si è scagliato più volte).

Questa una delle sue interviste più recenti:

Fonte: Variety