Al termine dell’episodio di Once Upon a Time trasmesso domenica negli Stati Uniti, intitolato Fall, la città di Storybrooke è stata colpita da una nuova maledizione.

La svolta della trama ha lasciato un po’ perplessi gli spettatori che si sono chiesti se fosse veramente necessario un nuovo incantesimo, espediente già utilizzato nella trama ben altre quattro volte.

Jennifer Morrison, protagonista dello show, ha però difeso gli autori della serie della ABC sottolineando che le fiabe non si devono considerare in modo letterale, essendo metafore e rappresentando altri elementi.

L’attrice ha sottolineato:

“Per essere realistici con Emma, devo considerare la situazione in modo rappresentazionale. Considero le maledizioni e gli incantesimi e tutte le crisi che incontrano i protagonisti sul loro cammino – i mostri di neve e le streghe e tutte quelle cose – come una rappresentazione delle situazioni difficili che affrontiamo nella vita reale, che a Storybrooke diventa un incantesimo o una maledizione. Sì, dobbiamo legare per combattere questi problemi, ma è come quando una famiglia si stringe insieme per combattere il cancro, per affrontare una morte in famiglia, la perdita di un lavoro, o non riuscire a essere ammesso nella scuola dei tuoi sogni”.

Jennifer ha ammesso che i protagonisti sembrano un po’ pazzi a non andarsene da Storybrooke dopo tutti questi problemi magici, ma ha aggiunto:

“Ma sarebbe come dire che siamo folli nella vita reale, in cui accadono delle cose e devi trovare un modo per sopravvivere e affrontarle. Il messaggio sottostante allo show è che devi combattere per le persone che ami, perché quelle saranno le persone che ti saranno accanto durante queste battaglie. Quello è uno degli elementi che rendono lo show affascinante. Vale sempre la pena combattere per superare questi momenti duri”,

aggiungendo che l’importante è essere insieme a chi conta veramente nella vita, concludendo che sarebbe folle considerare quanto accade sul piccolo schermo da una prospettiva letterale.

Fonte: EW