Piero Angela è morto oggi a 93 anni. A dare la notizia suo figlio Alberto Angela pochi minuti fa sui social. Divulgatore scientifico, giornalista e conduttore televisivo, Piero Angela era nato il 22 dicembre 1928 a Torino ed era una colonna portante della televisione italiana: il nostro paese piange la scomparsa di uno dei più importanti divulgatori del ventesimo e ventunesimo secolo.

Il programma televisivo per cui non verrà mai dimenticato è stato ovviamente Quark (1981-1989) e SuperQuark (1995), programma di divulgazione scientifica in onda su Rai Uno da lui ideato e condotto, indirizzato a “chi ama la scienza e non smette mai di farsi domande”.

E proprio alla Rai Piero Angela ha affidato un ultimo messaggio da condividere con gli spettatori, pubblicato in occasione della sua morte:

“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”

MORTE PIERO ANGELA: LE REAZIONI

Sono ovviamente moltissime le reazioni del mondo della cultura, dello spettacolo e della politica, a partire da quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

Provo grande dolore per la morte di Piero Angela, intellettuale raffinato, giornalista e scrittore che ha segnato in misura indimenticabile la storia della televisione in Italia, avvicinando fasce sempre più ampie di pubblico al mondo della cultura e della scienza, promuovendone la diffusione in modo autorevole e coinvolgente. Esprimo le mie condoglianze più sentite e la mia vicinanza alla sua famiglia, sottolineando che scompare un grande italiano cui la Repubblica è riconoscente

Quella del presidente del consiglio uscente Mario Draghi:

L’Italia è profondamente grata a Piero Angela. È stato maestro della divulgazione scientifica, capace di entrare nelle case di generazioni di italiani con intelligenza, garbo, simpatia. Le sue trasmissioni e i suoi saggi hanno reso la scienza e il metodo scientifico chiari e fruibili da tutti. Il suo impegno civile contro le pseudoscienze è stato un presidio fondamentale per il bene comune, ha reso l’Italia un Paese migliore. Piero Angela è stato un grande italiano, capace di unire il Paese come pochi. Ai suoi cari, le condoglianze del Governo e mie personali.

Quella del ministro della cultura uscente Dario Franceschini:

Un grande divulgatore, un uomo di scienza e di cultura che, sfruttando le possibilità del servizio pubblico televisivo, ha permesso a intere generazioni di italiani di avvicinarsi alla scienza e comprenderne i segreti. Un grande italiano, un uomo elegante e rigoroso capace di trasmettere il piacere della scoperta e della conoscenza. Mi stringo al dolore del figlio Alberto e di tutta la famiglia in questa triste giornata.

Il messaggio di Maurizio Costanzo all’Adnkronos:

Raramente ho ricevuto una notizia così brutta: per me Piero Angela era un amico ed era una di quelle persone che si tende a considerare immortali. Piero Angela per la tv italiana ha incarnato la possibilità di parlare di cose difficili a tutti, se lo si sa fare. Lui era davvero il principe dei divulgatori. Ci conoscevamo fin dagli inizi – racconta il giornalista – da quando facevamo radio nella sede Rai di via del Babuino, nel palazzo che ora è l’Hotel De Russie. Ci vedevamo in quello che allora si chiamava il Bar Menghi, dietro piazza del Popolo, con noi c’era spesso anche con Enzo Tortora. Poi, più avanti, ci siamo sempre sentiti e ci dicevamo che l’importante per non morire è avere sempre nuovi progetti. Per me è davvero un giorno triste.

E il messaggio di Pippo Baudo:

L’Italia deve molto a Piero Angela, ogni italiano gli deve qualcosa, per aver imparato qualcosa da lui. Ad ognuno di noi ha spiegato qualcosa. Dobbiamo ricordarlo con grande gratitudine e dalla Rai mi aspetto un gesto concreto per onorare la sua memoria. Mi aspetto che gli venga intitolato un pezzetto di Rai, perché lui davvero ha incarnato il servizio pubblico nella sua accezione più pura. Avevamo un rapporto molto amichevole e simpatico. L’ultima volta che ci siamo visti era per ricevere entrambi un importante premio. Lui mi chiese se ero felice del riconoscimento, io dissi di sì e poi feci la stessa domanda a lui e lui mi rispose: ‘io no, perché io voglio andare avanti. E i premi mi danno l’idea di una celebrazione conclusiva’. Lui era così, era un moto continuo di intelligenza e curiosità. Credo che non abbia mai fatto una vacanza in vita sua. Era meticolosissimo e capace di creare squadre di lavoro eccellenti. Ci ha insegnato che la scienza aiuta a vivere e aiuta a crescere. E aiuta anche a diventare immortali.