Sebbene non sia molto prolifico, Charlie Kaufman è uno degli sceneggiatori e registi indipendenti più curiosi e apprezzati negli USA. Autore delle sceneggiature di film come Essere John Malkovich, Il Ladro di Orchidee e Se Mi Lasci ti Cancello, Kaufman viene celebrato in questi mesi per il suo film da co-regista, Anomalisa, in arrivo il 25 febbraio in Italia.

Ma nel 2012 Kaufman stava lavorando a una serie per la HBO con protagonista la sua musa Catherine Keener, un progetto che non è mai andato in porto e che secondo quanto rivela l’autore a Vulture è stato rifiutato anche da Netflix, Amazon, Hulu, AMC e Sundance.

Kaufman spiega l’idea alla base della serie:

L’intera serie si svolge nell’arco di un giorno. La premessa è che ci sono così tanti incidenti nella vita di una persona, così tanti eventi occasionali che ti portano in direzioni diverse, e se calcoliamo dalla nascita ai cinquant’anni ci sono tantissime versioni potenzialmente diverse di come potrebbe andare quella vita. Prendiamo una donna: sappiamo solo la sua età. Ogni episodio è basato su una versione diversa della sua vita. Una piccolissima alterazione può cambiare una vita intera, magari una alterazione è avvenuta quando era bambina. Nel corso della serie ci rendiamo conto progressivamente degli indizi sugli eventi che hanno cambiato la sua vita. Ma ci sono anche somiglianze tra tutte le vite, e queste somiglianze ti svelano la vera natura di questa donna.

[…] Oltre alla premessa, che mi piaceva tanto, mi convinceva moltissimo l’idea che non ci fosse una versione giusta della serie. Non c’era un ordine nel quale vedere gli episodi, e un ordine diverso creava una serie diversa. L’esempio che mi piace fare è che in un episodio è sposata con un uomo e vediamo la loro vita insieme. Nell’episodio successivo ha divorziato da quell’uomo, e vediamo la sua vita da divorziata. Nel terzo episodio, lei e quell’uomo si incrociano per strada, ma chiaramente non si sono mai incontrati prima. E a seconda dell’ordine in cui si vedono questi episodi, si creano dei momenti di consapevolezza diversi: vedendo prima quel terzo episodio, non ci si rende conto di chi sia quell’uomo.

È possibile che Kaufman trovi il modo, prima o poi, di realizzare questa idea. Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Fonte: Vulture