La seconda stagione di Stranger Things è stata diffusa su Netflix circa una settimana fa facendo registrare degli ottimi risultati, oltre ogni positiva previsione. A conclusione delle nove puntate, gli spettatori si sono trovati di fronte ad un finale che, se non può essere definito come interamente ottimista, al tempo stesso ha presentato un quadro più positivo per il gruppo di giovani protagonisti. I fratelli Matt e Ross Duffer hanno descritto nel corso di un’intervista il processo creativo che li ha condotti a prendere determinate decisioni.

Su cosa li abbia spinti a chiudere tutto su una nota felice, esclusa l’inquadratura finale:

Abbiamo sempre avuto quella chiusura in mente. In meno di una settimana di lavoro sulla seconda stagione, sapevamo di voler concludere sul ballo d’inverno. Abbiamo deciso che Nancy avrebbe ballato con Dustin, e questo ci ha dato un obiettivo, qualcosa a cui puntare. Altrimenti avremmo potuto perderci nel deserto della stagione, invece avevamo questo ballo d’inverno in mente, e sapevamo di avere un punto fermo al quale arrivare. Un po’ come la prima stagione, volevamo dare alla serie un senso di chiusura. In questo senso appare come una vicenda a sé, un sequel con un suo inizio, svolgimento e conclusione. E speriamo che sia soddisfacente da quel punto di vista. Lo scorso anno avevamo avuto molti cliffhanger alla fine della stagione, e non volevamo rifarlo, non volevamo ingabbiarci per la terza stagione.

Sull’immagine conclusiva sul Mind Flayer:

Beh, non volevamo chiudere in modo troppo positivo. Ne abbiamo discusso, e abbiamo deciso di dare un piccolo indizio su ciò che arriverà. Volevamo far capire agli spettatori che questa cosa è ancora là fuori. I protagonisti hanno chiuso la porta in faccia al mostro, ma questo è ancora là fuori nel Sottosopra, ed è consapevole della loro presenza, in particolare di Eleven.

Ci possiamo aspettare un altro salto temporale nel passaggio tra la seconda e terza stagione?

Anche se volessimo accelerare l’azione, non potremmo. I nostri ragazzi stanno crescendo, e noi possiamo scrivere e produrre entro certe velocità. Loro saranno quasi un anno più grandi nel momento in cui inizieremo a girare la terza stagione. E questo comporta delle sfide, e quindi ti costringe ad un salto temporale. Però ci piace il fatto che lo show deve evolversi necessariamente. Il pubblico potrà vederli crescere di anno in anno, e l’esempio più vicino a ciò è Harry Potter. Vederli crescere di fronte alla telecamera è stato qualcosa di molto potente per noi. Tutto questo per dire che, sì, faremo un salto temporale.

Come funziona la gestione della natura del Sottomondo? Verrà spiegata del tutto o rimarranno dei misteri?

Bisogna rimanere in equilibrio. Se dici troppo, perdi parte del mistero. Ovviamente vogliamo fare più luce muovendoci in avanti, ma al tempo stesso vogliamo farlo poco a poco. Anche alla fine, non credo che risponderemo a tutte le domande, e non penso che dovremmo farlo. Stiamo raccontando questa storia dal punto di vista dei personaggi, e non c’è modo che loro riescano a capire perfettamente questo posto. Abbiamo i nostri appunti sul Sottosopra che descrivono le regole e la mitologia in dettaglio, ma credo che li diffonderemo poco a poco, e non li useremo del tutto. (…) Nella vita vera non si potrebbe capire del tutto questa entità da un altro mondo, o le sue motivazioni. Questo per noi è più spaventoso che sapere esattamente cos’è.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Fonte: THR

I film e le serie imperdibili