La prima stagione di The Handmaid’s Tale non poteva trovare miglior momento per debuttare in America.

L’adattamento di Bruce Miller del romanzo distopico di Margaret Atwood ha colpito ugualmente pubblico e critica quando ha debuttato nel 2017. Gli spettatori non hanno potuto fare a meno di vedere paralleli tra il regime totalitario di Gilead (una versione futura degli Stati Uniti) e le azioni e convinzioni espresse dal neoeletto presidente Donald Trump e da alcune persone associate alla sua amministrazione.

Poi sono iniziati i movimenti #MeToo e #TimesUp e la serie interpretata da Elisabeth Moss è diventata parte delle discussioni sugli abusi sessuali e sui diritti delle donne. Ora, con la seconda stagione di The Handmaid’s Tale che ha appena debuttato, il produttore esecutivo Warren Littlefield ha dichiarato che, a suo parere, il romanzo di Atwood avrebbe potuto essere adattato in qualsiasi momento storico.

“Sarebbe stato uno show importante in qualsiasi momento negli ultimi trent’anni. Non sarebbe diventato virale, ma il concetto alla base è davvero potente. E brillante. Naturalmente, in particolare con i movimenti #MeToo e #TimesUp, la lotta per i diritti umani e i diritti femministi è parte integrante del tessuto di ciò che Margaret ha creato e di ciò che stiamo facendo, ed è presente nella nostra esistenza quotidiana, ingrandita in un mondo trumpiano. Ci auguriamo di non essere così rilevanti, perché il mondo potrebbe essere un posto migliore. Ma lo siamo.”

“Ci troviamo dalla parte della resistenza”, ha proseguito Littlefield. “Le donne si vestono da ancelle e lo usano come forma di protesta, in tutti gli Stati Uniti e ora in tutto il mondo. È davvero fantastico essere parte di questo, che il nostro show sia discusso in modo così potente. Quindi, prima di tutto, è meglio fare un bel programma televisivo. Non siamo l’informazione, non vogliamo confonderci col mondo delle notizie. Ma penso che, se siamo dei bravi narratori, non possiamo sfuggire al potere di questi temi.”

“Mi piacerebbe pensare che il pubblico sia completamente immerso in ciò che raccontiamo. Certo, dopo ne può derivare un dibattito provocatorio, interessante e pertinente. Ma mi piace pensare che ciò che stiamo offrendo al pubblico li porti in un viaggio.” La stagione 2 di The Handmaid’s Tale sarà incentrata, tra le altre cose, sulla gravidanza di Offred/June (interpretata da Moss) e sulla sua lotta per garantire libertà al suo bambino non ancora nato rispetto agli orrori distopici di Gilead.

Cosa ne pensate? Avete visto la season premiere di The Handmaid’s Tale? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: The Wrap