La cerimonia di premiazione degli Emmy è slittata a gennaio, ma le votazioni proseguono e così anche le campagne promozionali “for your consideration”. Ecco quindi che fioccano le interviste agli artisti che hanno lavorato a The Last of Us (gli attori e gli sceneggiatori, essendo in sciopero, sono in silenzio stampa), una delle serie che hanno ricevuto più nomination, incluso trucco, parrucco e scenografie.
In una lunga intervista pubblicata da Vanity Fair, l’artista del makeup prostetico Barry Gower è entrato nel dettaglio del suo lavoro, che in molti casi ha comportato la perfetta fusione tra effetti reali e digitali. Ma c’è una scena in particolare in cui, spiega Gower, è stato ricostruito praticamente tutto dal vivo, con pochissimi interventi in digitale: quella del Bostonian Museum, il museo storico (fittizio) di Boston ricco di cimeli della Rivoluzione Americana. Nella sequenza Joel (Pedro Pascal) e Tess (Anna Torv) cercano di condurre Ellie (Bella Ramsey) in salvo attraverso il museo, ma i tre incontrano non pochi ostacoli… nella forma di un mucchio di infetti. L’interno del museo è stato creato nei più minimi dettagli:
Nel secondo episodio, c’è questa sequenza in cui Ellie, Joel e Tess entrano in un museo di Boston. E mentre attraversano la porta, si trovano di fronte a una moltitudine di cordyceps, funghi e muffe, e alla fine arrivano a una scala, che tutto il nostro cast percorre camminando sopra vari tipi di corpi infetti decomposti, che sono diventati parte dell’ambiente.
Per fare ciò, abbiamo lavorato nuovamente con John [Paino, lo scenografo] e i dipartimenti artistici e degli effetti visivi, per decidere cosa avremmo avuto bisogno di creare dal vivo, e cosa avrebbe dovuto essere esteso digitalmente per salire sui muri e sui soffitti. Ma in realtà, alla fine, la maggior parte di quello che abbiamo girato, all’80-100% era presente sul set, realizzato dal nostro team.
Per Gower oggi come oggi la soluzione più rapida è quella di creare effetti in CGI, ma non sempre il risultato è realistico:
È come quando ascolti un disco in vinile… è un effetto quasi retro, e oggi come oggi ci sono delle produzioni che iniziano a preferire la costruzione di set dal vivo, con effetti speciali pratici. Nel mio caso, ho avuto la fortuna di lavorare a una serie di progetti di questo tipo recentemente, da Game of Thrones a Stranger Things, e in particolare The Last of Us: ci hanno chiesto, nonostante ci fossero molti effetti visivi coinvolti, di ricostruire quanto più possibile dal vivo nella cinepresa.
Potete vedere l’intervista completa qui sotto:
La prima stagione di The Last of Us è disponibile da qualche settimana in home video. Trovate tutte le notizie sulla serie in questa scheda.
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