Il creatore della serie The Man In The High Castle, Frank Spotnitz, ha parlato dei suoi progetti per una seconda stagione del progetto tratto dal romanzo di Philip K. Dick.
In un’intervista rilasciata a The Village Voice, l’autore ha spiegato che il progetto è quello di espandere la storia in altre aree del pianeta, mostrando quanto accaduto dopo il conflitto. Spotnitz, inoltre, sa già la direzione che prenderà e come si concluderà l’arco narrativo dedicato a Juliana Crain.

Frank ha poi parlato di quanto sia importante ideare una conclusione soddisfacente per la serie:

“Volevo sapere prima di sviluppare questo viaggio dove fosse diretto. Perché non puoi controllare la televisione, non sai se puoi realizzare una o dieci stagioni. Ma se sai quale sarà il percorso del tuo personaggio, quello è qualcosa che puoi controllare. Pensando alla trama questa è una serie enorme. Ha un potenziale quasi illimitato perché hai le storie dell’intero mondo da raccontare. Ma ritengo che quello che lo renda emotivamente coinvolgente sia la possibilità di seguire il percorso di Juliana attraverso questo mondo. So come finisce, non quando”.

La serie è ambientata in un diverso e alternativo 1962 dove la Seconda Guerra Mondiale è stata vinta dall’asse Germania, Italia e Giappone che hanno battuto tutti gli altri alleati. Come risultato di questa vittoria gli Stati Uniti vengono divisi in tre parti: da una parte ci sono gli Stati giapponesi del Pacifico quindi la parte ovest delle Montagne Rocciose, poi vi è una zona neutrale chiamata Rocky Mountain States, e la terza parte vede tutto l’est dell’America controllato dalla Germania Nazista.

Fonte: Seriable