The Mentalist, nonostante gli ascolti in calo registrati dagli ultimi episodi, è stato rinnovato dalla CBS per una settima stagione.

Bruno Heller e i protagonisti dello show, in attesa di scoprire quello che accadrà nella puntata trasmessa negli Stati Uniti il 18 maggio, hanno parlato con The Hollywood Reporter dell’evoluzione della serie avventa dopo l’uscita di scena di John il Rosso.

Lo showrunner ha spiegato come abbia voluto concentrarsi sugli aspetti umani della serie e dare più spazio al rapporto tra Lisbon e Jane. Il nemico del protagonista era infatti un elemento che permetteva al protagonista di non doversi confrontare con il resto della sua vita e con quello che stava facendo.

Heller ha quindi sottolineato che ora sulla strada della coppia ci sono solo ostacoli mentali:

“Dopo che se ne va John il Rosso, per Lisbon e Jane c’è una percepibile sensazione di “E ora? Voglio veramente continuare a fare la stessa cosa?”. Li ha lasciati entrambi senza una scusa per evitare di decidere che tipo di relazione stesse esistendo tra di loro. Sono sempre stati in grado di mantenere le due dimensioni separate. Quelle domande hanno iniziato a emergere e il resto della stagione ne era la ricerca della risposta”.

Il rapporto tra i personaggi interpretati da Simon Baker e Robin Tunney è stato inevitabilmente modificato quando la voglia di vendetta di Jane nei confronti di John il Rosso è giunta al suo epilogo e la collaborazione con Lisbon si è interrotta temporaneamente.
Baker ha raccontato:

“Ti guardi intorno e la persona che è stata vicino a te per cinque anni e mezzo non c’è più, c’è un senso di vuoto e vacuità”.

Nel più recente episodio si è mostrata proprio la natura di questa relazione complicata che segue una naturale progressione per arrivare a raccontare come si inizi a desiderare e a provare la mancanza di quella persona che c’è sempre stata ma ora è distante.

Jane, ha spiegato il suo interprete, non era inoltre in una condizione che gli permettesse di vivere una storia d’amore perché doveva prima adeguarsi alla sua nuova vita e ai cambiamenti avvenuti.

Robin Tunney ha ricordato come fin dall’inizio i fan di The Mentalist avessero posto delle domande sul rapporto tra Lisbon e Jane, nonostante lo show appartenesse al genere procedural. L’attrice ha sempre risposto che non sapeva cosa sarebbe accaduto in futuro e che questo era un aspetto interessante perché l’incertezza è la stessa che esiste nella vita reale.
Il legame tra i due personaggi è però cambiato rispetto ai primi episodi, come ha ricordato Robin:

“Lisbon ha aiutato Jane ed era accanto a lui nella caccia a John il Rosso. Sono entrambi delle persone solitarie e hanno questo aspetto in comune. Dopo quello che è successo, Lisbon ha iniziato a provare nostalgia per Jane. Si è resa conto che non era solo cercare di prendere il cattivo che la teneva accanto a lui, si chiede:”Mi piace stare accanto a questa persona e cosa significa?”. Negli ultimi episodi Lisbon si stava chiedendo “Lui dichiarerà i suoi sentimenti? E’ disposto a esporsi? Che cosa faremo ora?””.

L’attrice ha inoltre apprezzato il fatto che Jane non si sia fatto avanti durante le indagini perché sarebbe stato forse inappropriato e non ci sarebbe stato abbastanza spazio all’interno della trama.

Baker ha ricordato come proprio aver cambiato scenario abbia permesso di esplorare il potenziale di un rapporto tra i due protagonisti e la minaccia della partenza della donna sia stata essenziale per poter sostenere questo nuovo aspetto della storia.

Nell’ultimo episodio della sesta stagione, della durata di due ore, si chiarirà forse definitivamente la situazione. Bruno Heller ha anticipato:

“Volevamo essere sicuri che l’ultimo episodio fosse divertente e umoristico e leggero quanto possa esserlo un procedural e penso che siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo”.

Heller è convinto che la puntata, paragonata da Simon a Grease, soddisferà i fan e li coinvolgerà, pur lasciandoli in attesa di scoprire quello che accadrà in futuro.

La settima stagione sarà invece costruita pensando di voler lasciare il pubblico felice alla sua conclusione, quasi come fosse un bis a teatro che ripropone in scena i momenti migliori dell’intero spettacolo.

Fonte: The Hollywood Reporter