Nella nuova serie di successo di Netflix, The Night Agent, la premessa ruota attorno a un’operazione molto segreta e poco conosciuta che viene gestita da una stanza del seminterrato all’interno della Casa Bianca. Si chiama Night Action e il compito di Peter Sutherland, il protagonista della serie, è quello di rispondere alle chiamate in arrivo e di assistere chiunque si trovi all’altro capo del filo, indirizzandolo alle autorità competenti. Ma chi sta chiamando Peter e che cos’è questa agenzia su cui sono riusciti a costruire un’intera serie? Inoltre, chi ha il numero per chiamarla e perché?

La Night Action esiste davvero?

Guardando lo show e leggendo il romanzo, scopriamo che la Night Action è un’agenzia completamente ufficiosa, destinata ad altri membri disconosciuti di agenzie come la CIA, l’NSA, la DEA e l’FBI come ultima risorsa quando qualcosa va storto. Ovviamente non è possibile confermare l’esistenza della Night Action in sé anche se è probabile che esista una sorta di canale a disposizione delle risorse segrete che si trovano in difficoltà, come accade per la zia e lo zio di Rose Larkin in The Night Agent.

Il materiale di partenza della serie proviene dall’omonimo romanzo bestseller dell’autore Matthew Quirk che ha recentemente raccontato il modo in cui ha studiato l’operazione “Night Action”: “Per le ricerche ho parlato con un mio amico e il suo lavoro si è rivelato molto più interessante e segreto di quanto sospettassi, uno dei tanti fattori che mi hanno portato a collocare l’azione del romanzo nella Situation Room della Casa Bianca. Ho anche parlato con persone dell’FBI e della CIA di ciò che accade in queste veglie notturne e nella Situation Room durante una crisi, e di come si sarebbe svolto uno scenario di controspionaggio come quello del libro“. Sembra quindi che nella vita reale ci sia qualcuno che occupa un ruolo molto simile alla Casa Bianca, solo che potrebbe non trovarsi nel seminterrato come viene rappresentato nello show.

Durante l’intervista a The Real Book Spy, Quirk ha parlato di come abbia usato le esperienze lavorative di un suo amico che lavora per l’FBI come modello per l’aspetto di Peter Sutherland: “La trama è stata ispirata da un mio amico di Washington che faceva il turno di notte all’FBI. All’epoca non parlava molto del suo lavoro, ma da quello che sono riuscito a capire, faceva parte di una guardia notturna, incaricata di stare in cima a qualsiasi crisi e, se necessario, di svegliare il direttore. L’idea mi è rimasta impressa: un ragazzo seduto accanto a un telefono tutta la notte, ogni notte, in attesa del suo momento. Cosa succede quando il telefono squilla e lui si trova improvvisamente nel mezzo di un’emergenza, faccia a faccia con le persone più potenti di Washington?“.

Voi avete visto la prima stagione di The Night Agent? Che cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti.

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