Venerdì scorso ha debuttato su Netflix la serie The OA, creata da Brit Marling e Zal Batmanglij (The East, Sound of My Voice), impegnato anche come regista e produttore del progetto.

Lo show è in poche parole un’odissea divisa in otto capitoli che affronterà, in modo “potente e sorprendente”, tematiche come identità, legami umani e i confini tra vita e morte.The Hollywood Reporter ha intervistato Batmanglij e Marling e ha chiesto loro se è in programma una seconda stagione. Chi ha visto la serie sa benissimo che il finale dell’ottavo episodio può esser visto come una conclusione ma nello stesso momento come un inizio di qualcosa di ancora più grande.

Batmanglij: Questa è una storia che abbiamo pianificato con molta attenzione. Nessuno di noi ha ancora ragionato ad una seconda stagione, questo perché siamo esausti, ma sì, quando abbiamo iniziato, Brit e io abbiamo passato tre anni interi a concepire un intero mondo premia di parlare di questo progetto a qualcuno, prima che uscisse dalle nostre camere da letto. Le cose sono partire proprio da lì.

Marling: Sin dall’inizio, ossia dal momento in cui abbiamo iniziato a sognare ad occhi aperti questa storia, abbiamo pensato a come costruire qualcosa che, dopo molte stagioni, avesse un finale soddisfacente. Quindi c’è una fine e c’è una risposta ad ogni quesito rimasto aperto e niente è fatto a caso. Tutto ha un significato e spero che in un modo o nell’altro riusciremo a raccontarlo. C’è un posto nella nostra mente in cui la seconda stagione è già iniziata e un posto in cui è finita.

Tutti gli episodi di The OA sono ora disponibili su Netflix.

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