Una delle sequenze più drammatiche della serie Tredici – 13 Reasons Why, arrivata su Netflix il 31 marzo (qui la nostra recensione), è il suicidio di Hannah Baker (Katherine Langford).
Rispetto al romanzo da cui è tratto il progetto, la ragazza decide di tagliarsi le vene, invece che ingerire delle pillole, e ora lo scrittore Jay Asher ha spiegato per quale motivo si è rappresentato in modo chiaro quei tragici istanti:

“Si è voluto mostrarlo nel modo orribile come è realmente. Il modo in cui lo fa, non si può vederlo e pensare che lo si sia mostrato in modo quasi romanzato e affascinante. Sembra ed è doloroso, e il modo in cui viene trovata dai suoi genitori è qualcosa che li distrugge totalmente”.

Lo showrunner e sceneggiatore Brian Yorkey ha confermato questa idea nello speciale Beyond the Reasons, disponibile in streaming, dichiarando:

“Abbiamo lavorato davvero duramente perché non fosse gratuito ma volevamo che fosse doloroso da guardare perché doveva essere chiaro che non c’è niente, sotto qualsiasi punto di vista, di bello nel suicidio”.

Secondo quanto riportano gli studi, le rappresentazioni del suicidio possono comunque rappresentare un fattore di rischio per chi sta vivendo delle situazioni simili, e gli esperti hanno sottolineato, come riporta EW, che è importante mostrare e ribadire l’esistenza di strutture e organizzazioni in grado di offrire aiuto e sostegno.

Che ne pensate? E’ stato giusto mostrare quel passaggio della storia?

Tredici potrebbe forse tornare per una seconda stagione, come ipotizzato da alcuni protagonisti e dallo showrunner, per rimanere sempre aggiornati sulla serie e scoprire nuovi dettagli e curiosità potete consultare la nostra scheda.

Fonte: EW

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