Il regista dell’ottavo episodio della sesta stagione della serie Game of Thrones – Il Trono di Spade, intitolato No One, ha commentato alcuni passaggi criticati dagli spettatori.
Mark Mylod ha infatti risposto alle critiche avanzate nei confronti della parte della storia con protagonista Arya. Dopo aver ricordato che il personaggio interpretato da Maisie Williams è molto giovane, il filmmaker ha aggiunto:

“Dopo aver contrattato con il capitano, ha un momento un po’ sognante in cui sta guardando il paesaggio di Bravoos e non vede l’ora di intraprendere un viaggio verso casa e iniziare una nuova avventura. Non sarà questa assassina e abbassa la guardia, rischiando di pagare con la sua stessa vita”.

Mylod ha poi aggiunto che c’era un motivo preciso per cui Arya ha condotto Waif nel suo nascondiglio: lì la ragazza poteva essere avvantaggiata. Girare quella sequenza sarebbe però stato troppo complicato:

“Senza un visore notturno la scena sarebbe stata impossibile da vedere. E personalmente amo il montaggio finale in cui si passa dal momento in cui viene spenta la candela a quando si rivela lentamente l’identità del volto sul muro. In quel caso si trattava in parte della necessità di non mostrare la sua morte ma piuttosto di offrire una narrazione grandiosa e una grande pianificazione da parte degli sceneggiatori”.

Girare invece l’inseguimento per le strade di Bravoos è stato per Mylod un vero sogno diventato realtà, creando una sequenza d’azione in continua evoluzione.

Per quanto riguarda invece la morte del Pesce Nero, la scelta di non mostrarla è stata presa perché dal punto di vista della narrazione non ci sarebbero stati particolari benefici:

“Cosa avremmo guadagnato mostrandone la morte? La parte più importante, almeno per me e probabilmente parlo anche per gli autori, era di mostrare l’uscita di scena di questo grandioso guerriero vecchio stile con una morte da vero guerriero, una specie di samurai. E’ un uomo che prova molta vergogna per non essere stato al posto giusto al momento giusto durante le Nozze Rosse. Ha dovuto convivere con quel peso e quella era un’opportunità di avere almeno una redenzione personale per avere quel momento di dignità. Non volevo vedere quando veniva ucciso dalla spada o qualsiasi altro modo che ne avrebbe provocato la morte. Non ci si guadagnava nulla. Volevo che ci fosse quella morte da guerriero e sono stato felice di lasciare quel momento fuori dallo schermo. Quindi era davvero semplicemente una questione di scelte. Immagino si possa sostenere entrambe le posizioni. E’ stata una scelta degli autori e sono stato completamente d’accordo”.

Che ne pensate? Ha ragione il regista?

Vi ricordiamo che la sesta stagione dello show va in onda su Sky Atlantic HD la notte tra la domenica e il lunedì alle 3:00 in simulcast con la HBO in lingua originale sottotitolata. Il giorno dopo viene poi trasmessa la replica alle 22:10, mentre il lunedì della settimana successiva alla messa in onda ogni episodio viene trasmesso doppiato in italiano. La serie è inoltre disponibile su Sky On Demand e Sky Online.

Trovate tutte le informazioni sulle stagioni precedenti nel nostro speciale, mentre nella scheda della serie trovate tutte le notizie e le recensioni.

Fonte: Winter Is Coming