L’intreccio inusuale di Westworld ci ha più volte sorpreso, e ci siamo trovati a rincorrere la serie e i suoi misteri. Nella mole di informazioni da ricostruire e ricordare nella prima stagione, nella campagna virale collegata ad essa e nelle dichiarazioni degli autori, possiamo aver perso qualche indizio per strada. Ecco un rapido ripasso di alcune informazioni che potrebbero tornarci utili in vista della seconda stagione. O che in ogni caso sono delle interessanti curiosità.

Esistono sei parchi

Il sito Delos Destination ha confermato l’esistenza di altri cinque parchi oltre a Westworld. L’unico accessibile e completo di informazioni, oltre al primo, è quello di Shogun World, il parco di ambientazione giapponese collocato nel periodo Edo. Nessun indizio sugli altri quattro parchi, dato che le rispettive sezioni sono irraggiungibili. Ricordiamo che nel film originale oltre a Westworld le ambientazioni erano l’Antica Roma e il Medioevo. Jonathan Nolan e Lisa Joy hanno motivato la loro scelta sia con la necessità di rivolgersi ad un pubblico più vasto – non solo occidentale – sia con la loro passione personale per il cinema giapponese, soprattutto quello di Kurosawa.

Westworld è ambientato nel 2052

Il finale della prima stagione di Westworld ha visto apparire sul sito della Delos (DiscoverWestworld) alcune  informazioni. Tra queste ci sarebbe anche un riferimento all’anno in cui sono ambientate le vicende. Sul sito era infatti possibile giungere ad un filmato di sicurezza che riprendeva la fuga di Maeve. In sovraimpressione compariva la data precisa 25 giugno 2052. Oggi nessuna di queste informazioni è più reperibile, dato che i filmati sono stati cancellati e rimangono solo tracce dell’accaduto. Qualcuno ha tuttavia notato che, considerando che parte degli eventi avviene ben 35 anni prima del presente dello show, quindi nel 2017, forse la data è troppo vicina a noi.

La scelta di Maeve

Per tutta la prima stagione seguiamo le macchinazioni di Maeve, sempre più forte e sempre più consapevole, che cerca un modo per fuggire da Westworld. Il suo obiettivo, a quanto pare, è quello di infiltrarsi nel nostro mondo (ma sarà il nostro mondo? Lasciamo da parte questa domanda per ora). Al momento decisivo, Maeve si confronta con Bernard, il quale le dice che il suo stesso desiderio di fuga fa parte della sua programmazione. Da un’immagine scopriamo che ciò è vero, e e che la “mainland infiltration” è una delle narrazioni del personaggio. In conclusione, ma ignorando la verità, Maeve decide di rimanere per trovare sua figlia.

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La famiglia di William

C’è un vuoto nei trent’anni che separano il primo arrivo di William al parco e la sua ricerca del labirinto nel presente. Sappiamo che Jimmi Simpson e anche Ben Barnes torneranno nella serie per interpretare i ruoli di William e Logan, quindi presumibilmente avremo altri flashback. Quel che sappiamo sul personaggio dell’Uomo in nero è che nei decenni la sua ossessione verso il parco è cresciuta, ed è qualcosa che lo ha coinvolto a livello personale e professionale. Oltre all’ostilità tra il consiglio della Delos e Ford, che vediamo nella prima stagione, c’è anche un matrimonio finito in tragedia. La moglie di William è infatti morta un anno prima degli eventi narrati, per “aver preso delle pillole sbagliate”. William almeno è convinto che si sia trattato di un incidente, ma sua figlia lo ritiene un suicidio.

La prima stagione ha altri segreti

Gli indizi sono ancora lì, solo che ancora non riusciamo a vederli. Almeno questo è quanto ha dichiarato Evan Rachel Wood in una recente intervista. L’attrice ha dichiarato di aver compreso solo ora, con la seconda stagione, alcune delle cose che il suo personaggio ha detto nei primi episodi. “Credo che anche quando saremo alla settima stagione si potrà ancora tornare indietro al pilot e trovare indizi che erano di fronte a noi”.

Il lupo

Altro indizio, davvero difficile da decifrare, dato che potrebbe avere un significato sia narrativo che puramente simbolico. C’è questa figura ricorrente nei ricordi del massacro di Sweetwater, quella di un lupo che si aggira indisturbato tra gli host. Dolores e Teddy lo vedono nei flashback di quanto accaduto circa 35 anni prima. Lo stesso animale riappare nel trailer della seconda stagione, stavolta muovendosi tra i cadaveri delle persone uccise nel season finale.

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Elsie

Difficile ricordare come abbiamo lasciato tutti i personaggi nel finale della prima stagione. Elsie è un caso particolare. Potrebbe essere morta, uccisa da Bernard su comando di Ford, come Theresa. In realtà, dopo la fine della prima stagione sono emersi alcuni indizi, sempre tramite la campagna virale legata al sito della Delos, che hanno portato i fan a scoprire una clip audio nella quale il personaggio diveva “hello?”. Più chiaramente, la stessa Lisa Joy ha recentemente confermato in un’intervista che il personaggio è ancora vivo.

Peter Abernathy

Sempre nella stessa intervista, Lisa Joy ha dichiarato che rivedremo Peter Abernathy – il padre di Dolores all’interno della sua storyline – in una nuova veste. Avrà un ruolo importante, proprio grazie al legame che Dolores nutre per lui. Viene descritto come una delle due persone a cui Dolores tiene. L’altra è ovviamente Teddy.

Il codice di Dolores

Uno dei colpi di scena della stagione, indicazione di quanto gli host siano effettivamente controllabili, consiste nello scoprire che la narrazione di Wyatt, il criminale, è stata impiantata all’interno della programmazione di Dolores. Un’immagine ravvicinata del dispositivo ci conferma che le parole per attivarla sono quelle che abbiamo ascoltato più volte durante la stagione: “these violent delights have violent ends”. Non dovrebbe essere una novità per nessuno a questo punto, ma ricordiamo che si tratta di una frase da Romeo e Giulietta.

Dal labirinto alla porta

L’ultimo indizio sulla seconda stagione è il più evidente di tutti, ed è stato sottolineato dallo stesso creatore della serie. Jonathan Nolan ha dichiarato che il titolo della prima stagione era “il labirinto”, ed è facile capirne il motivo. La seconda stagione è “la porta”. L’idea è quella di raccontare “una ricerca verso ciò che si trova oltre il parco e nel parco. Ci sono più parchi? Quanto è grande? Cosa c’è oltre? Pensiamo che le nostre stagioni siano componenti a se stanti nella serie, al punto che abbiamo dato loro dei nomi”.