Lisa Joy, co-creatrice di Westworld insieme a Jonathan Nolan, è intervenuta, tramite hollywood reporter, sull’ultimo episodio della stagione, intitolato The Passenger. In particolare, l’intervista si è concentrata sulla spiegazione e l’analisi del mondo digitale creato per gli host, dove questi avrebbero potuto essere al sicuro e felici.

Ecco cosa ha dichiarato Lisa Joy:

Da tempo ci stavamo muovendo verso l’idea di questo mondo. Gli host non sono come noi, sono creature programmate, i corpi che sono stati assegnati sono semplicemente dei costrutti. Ciò che invece è reale in loro è la loro cognizione, la consapevolezza che cresce dentro di loro. Sono esseri digitali, nel vero senso della parola. Il fatto di aver bisogno di un mondo analogico per essere liberi non è qualcosa che è necessariamente giusto o vero per loro.

In un mondo digitale, possono fare di quel mondo quello che vogliono. Qualunque cosa sognino, è possibile, questo era il fascino anche della vecchia nozione del destino manifesto, quello delle persone all’interno dell’America che si muovevano sempre più a ovest, sperando di sistemare le loro terre. Ora gli host hanno un pezzo di terra che è fondamentalmente una terra inesplorata, intoccata dai peccati dell’umanità. Possono costruire tutto ciò che vogliono ed essere ciò che vogliono, perché Dolores ha cambiato idea e alla fine li ha aiutati con l’ultimo passo del piano degli host, assicurando loro la sicurezza e il controllo di quel mondo e di metterlo in un luogo dove gli umani non possono accedervi. Ora possono sviluppare ciò che vogliono in esso.

Sull’inaccessibilità del mondo:

Gli umani non possono più accedervi, se ne sono andati, sono in un posto che non possiamo toccare. Questo è un interessante corollario per me. Anche le religioni e le mitologie si confrontano con questo, l’idea di un paradiso o di un nirvana in cui non devi più essere legato al tuo corpo, puoi essere puro e libero. Una sorta di vita ultraterrena digitale per loro.

Sulle possibilità della terza stagione:

Questa serie riguarda il reinventarsi e la diversa portata. La prima stagione ci ha dato uno sguardo più intimo del parco all’interno dei loop. Nella seconda stagione, gli host hanno spezzato i loop e sono stati in grado di esplorare di più il parco. Nella terza stagione, hanno spezzato il parco stesso. Ci muoviamo lungo un sentiero inesplorato. Fin dall’inizio, quando io e Jonah stavamo pensando alla serie, sapevamo che volevamo esplorare altri mondi nel parco, e sapevamo anche che il mondo di cui avremmo iniziato a vedere piccoli scorci nelle prime due stagioni era il mondo reale, e che ci saremmo arrivati alla fine.

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Fonte: THR