BoJack Horseman stagione 6 (prima parte): la recensione

Arrivati alla sesta e ultima stagione, l’unico difetto che si può imputare a BoJack Horseman è quello di aver abituato il suo pubblico all’eccellenza. Esiste un momento, che può essere individuato verso la fine della seconda stagione, in cui lo show di Raphael Bob-Waksberg è stato benedetto da uno stato di grazia assoluta, che non lo ha mai davvero abbandonato. Non sarà una sorpresa scoprire che anche la prima metà della sesta stagione ripropone i punti forti della serie: una scrittura arguta, personaggi stratificati come pochi altri, comicità intelligente, creatività, capacità di giocare con il proprio universo.

Tra le caratteristiche principali e più intelligenti della scrittura di BoJack vi è la quasi totale comprensione delle proprie mancanze. Il protagonista non è uno sprovveduto che per qualche motivo rovina la propria vita, ma, come la maggior parte delle persone là fuori, ha una forte autoconsapevolezza. Sempli...