Prima di tutto, cara ABC, “ma che davvero“? In quale pianeta pubblicizzare l’episodio andato in onda questa settimana come quello del commiato definitivo di Meredith da Grey’s Anatomy poteva essere una buona idea?

E, badate bene, il problema non nasce solo dal fatto che l’annuncio si sia rivelato una manifesta bugia, ma anche e soprattutto dal genere di aspettative che inevitabilmente si sarebbero create intorno ad una puntata annunciata come speciale e che di speciale, poi, ha rivelato di avere davvero molto poco.

LE PERSONE DI TALENTO HANNO DAVVERO IL DIRITTO DI ESSERE EGOISTE?

Come riassumere tutto ciò che della puntata dello scomposto arrivederci di Meredith a Grey’s Anatomy proprio non andasse bene? Stranamente gli autori ci sono venuti incontro con il perfetto monologo affidato a Taryn Helm (Jaicy Elliot), il promettente medico che ha deciso di abbandonare la professione a causa di un serio caso di burnout.

È Meredith Grey. È impossibile ed è perfetta e brillante e tiene agli altri. Ed a volte può essere crudele, ma solo quando è necessario. E può essere persino egoista, ma perché si è guadagnata questo diritto“.

Il breve sfogo di Helm con Nick, che si ritrova al bancone del bar in cui il l’ex medico ormai lavora come barista, mentre cerca di affogare i propri dispiaceri nell’alcool dopo l’ennesima discussione con Meredith, è il perfetto esempio di ciò che questa serie non è mai davvero riuscita ad ottenere con il personaggio di Meredith in Grey’s Anatomy, cioè una sana e credibile via di mezzo tra fragilità e superbia.

Una volta liberata dal giogo del suo amore per Derek, e non usiamo la parola con leggerezza, considerata la trasformazione di lei dal tragico evento della morte del marito, l’intento degli autori è stato evidente: rendere il personaggio di Meredith Grey un esempio di “donna che non deve chiedere mai,” di professionista che raggiunge i vertici della propria carriera e soprattutto di persona che non ha bisogno di domandare a nessuno il permesso per essere ciò che vuole essere.
Sulla carta il messaggio è probabilmente nobile, quello che si volva ottenere era creare un personaggio completamente privo di ogni struttura, con una libertà di movimento che poche donne nella finzione (o nella realtà) hanno, quello che però a volte hanno ottenuto è una Meredith egoista ed immatura, le cui azioni – qualunque esse siano, nel bene e nel male – sembrano sempre giustificate dal suo talento, cosa che non dovrebbe essere accettabile, a prescindere dal fatto che si sia un uomo o una donna.

PRENDI ME, SCEGLI ME, AMA ME“. O NO. ADDIO!

L’ultimo dialogo tra Nick e Meredith prima di quella indefinibile telefonata in cui lui le dichiara il proprio amore e lei finge di non aver sentito una parola, è un evidente richiamo all’ormai famosa dichiarazione d’amore di Meredith a Derek in cui, un’allora giovanissima internista, messa di fronte al rischio di perdere l’amore della sua vita vedendolo tornare dalla moglie che lo aveva tradito, lo implorava di amarla e sceglierla.

I toni di Meredith con Nick non si limitano infatti ad essere profondamente diversi, ma sono in un certo senso un rigetto di quella Meredith del passato, che non ha solo a che vedere con la scelta di dimostrare al pubblico che nessuno, per Meredith, sarà mai come Derek. Lei dice infatti a Nick di volerlo nella propria vita, ma altrettanto chiaramente preciserà anche che non lo pregherà mai di scegliere lei e la sua famiglia. Il paragone con quella famosa frase è inevitabile, così come lo è lo sforzo degli autori di far apparire questa Meredith 2.0 come una persona che non scende mai a compromessi con nessuno e per nessuna ragione, come se farlo fosse considerato una debolezza. Ma siamo davvero certi che lo sia? Che una donna forte sia forte solo quando le cose vanno come vuole lei?

Se infatti da una parte è assolutamente giusto e comprendibile che Meredith dia la priorità alla propria famiglia ed al bene dei suoi figli, un diritto che nessuno mette in discussione, dall’altra non si comprende per quale ragione la disponibilità a mostrarsi fragili di fronte ad una persona che si dice di amare debba essere intesa come una sorta di difetto in questa serie, che non è mai davvero più riuscita a trovare una via di mezzo accettabile tra la Meredith del passato, completamente assorbita dal sentimento che provava per Derek, e quella del futuro, per cui i sentimenti degli altri non sembrano mai avere più valore dei suoi. In nessun caso.

E poi, diciamolo, tutto questo parlare del “sole“, il titolo dell’ultimo episodio di Grey’s Anatomy è, non a caso, Seguirò il sole, in omaggio alla grandezza di Meredith paragonata a quella di Derek, che ricalca chiaramente il discorso di Cristina (Sandra Oh) quando nella 10^ stagione le disse:
Tu sei un chirurgo di talento con una mente speciale, non lasciare che i suoi desideri eclissino i tuoi. Lui è un sognatore, ma non è lui il sole. Il sole sei tu”, non sarà un tantino esagerato?
A forza di far credere al mondo intero ed a lei stessa che Meredith Grey sia un Dio sceso in terra, uno potrebbe finire davvero per crederci ed a quel punto il passo tra la forza di carattere, l’indipendenza e l’arroganza diventerebbe davvero breve. Ma è davvero questo l’ideale di personaggio femminile che vogliamo vedere in TV?
Il classico esempio di donna che deve diventare più… agguerrita di un uomo per emergere? Davvero non esiste spazio per fragilità ed umiltà in un personaggio così importante come quello della protagonista di Grey’s Anatomy?

La 19^ stagione di Grey’s Anatomy va in onda negli Stati Uniti ogni giovedì sulla ABC, mentre in Italia la serie è disponibile su Disney+.

I film e le serie imperdibili