Questa è la storia della Regina Carlotta di Bridgerton. Non è una lezione di storia, è finzione ispirata a eventi reali. Tutte le liberà che l’autrice si è concessa sono da ritenersi intenzionali.”

Potrebbe sembrare una sciocchezza, ma iniziare La Regina Carlotta – una storia di Bridgerton con delle istruzioni per l’uso così chiare e semplici, decantate dall’armoniosa voce dell’iconica Julie Andrews, è in realtà una mossa intelligente, non solo perché tenta di chiarire che lo scopo della serie non è quello di rappresentare la realtà (lo sappiamo, in realtà, che i protestatori seriali non riusciranno a tacere), ma anche e soprattutto perché vi si appoggia in maniera scaltra, tanto da far venire ai più curiosi il desiderio di indagare più a fondo sulla verità storica, cosa che non risulta necessariamente facile, perché non è poi così definita e chiara, motivo per cui ispirarvisi ha funzionato così bene per la serie, non per niente, dopotutto, Shonda Rhimes, ideatrice ed autrice dello show, è una regina, della TV per carità, ma pur sempre una regina.

LA QUESTIONE DEL COLORE DELLA PELLE DELLA REGINA CARLOTTA

Come anticipato nella nostra recensione il motivo per cui l’aristocrazia nella serie sia popolata da così tanti personaggi non bianchi viene spiegato in maniera abbastanza semplicistica e revisionista, quindi non vera, ma la questione del colore della pelle della Regina Carlotta non è così trasparente ed in molti credono che la diretta ascendente dell’attuale Re Carlo sia stata la prima regina nera della Gran Bretagna ed avesse origini moresche.

Nata nel 1744 dal duca Carlo Ludovico Federico di Meclemburgo-Strelitz e dalla principessa Elisabetta Albertina di Sassonia-Hildburghausen, Carlotta arrivò in Inghilterra all’età di 17 anni per essere data in sposa a Re Giorgio III, di 5 anni più grande, e – secondo lo storico Mario De Valdes y Cocom – discendeva direttamente da Alfonso III del Portogallo e dalla sua concubina di origini moresche.
Secondo quanto riferito al The Washington Post da Valdes, in occasione delle sue ricerche per il documentario Secret Daughter, dopo aver strappato ai Mori un piccolo villaggio di nome Faro, Alfonso III pretese dal Governatore del posto di prendere la figlia come amante, dalla quale ebbe 3 figli, uno dei quali sposò un membro della nobile famiglia Souza, dai cui Carlotta discenderebbe in linea diretta.

Queen_Charlotte_by_studio_of_Allan_Ramsay

Secondo il ricercatore, inoltre, le origini della regina sarebbero evidenti nel ritratto di Allan Ramsay del 1762, una teoria a cui la serie La Regina Carlotta – una storia di Bridgerton chiaramente si ispira nella scena in cui la Regina Madre impone al ritrattista di corte che la sta dipingendo di schiarirne la pelle.

Ma secondo altri storici non vi sarebbe nessuna prova concreta che dimostri che la Regina Carlotta avesse origini moresche e che il termine stesso era storicamente utilizzato per identificare abitanti dell’impero moresco in Nord Africa e Spagna, sia di pelle bianca che di pelle nera.
Secondo i detrattori della teoria di Valdes, inoltre, se anche le origini dei suoi avi fosse state confermate, sarebbe stato improbabile che tracce del suo corredo genetico apparissero nei lineamenti di una principessa del XVIII Secolo.
Oltre a ciò, secondo alcuni, il ricercatore spagnolo sarebbe stato tratto in errore dalla traduzione non corretta delle parole di un medico, il barone Christian Friedrich Stockmar, che descrisse l’ormai anziana Regina come “piccola, storta e con una vera faccia da mulatta“.

LA PAZZIA DI RE GIORGIO ED UNA TRAGIVA STORIA D’AMORE

Un altro aspetto particolarmente interessante della serie, è il modo in cui viene tratta la malattia di Re Giorgio III. È infatti noto che il sovrano fosse vittima di episodi maniacali durante i quali diventava iperattivo e particolarmente loquace e diceva frasi senza senso, proprio come mostrato nella serie La Regina Carlotta – una storia di Bridgerton.

Nonostante le cause della sua malattia non fossero note, esperti dei giorni nostri parlano di disturbo bipolare e di come, negli ultimi anni di vita, il sovrano soffrisse di allucinazioni e lo si vedesse spesso intrattenere conversazioni con persone inesistenti, con i trattamenti a cui veniva sottoposto all’epoca, cioè purghe, salassi o l’obbligo di indossare una camicia di forza, che non potevano evidentemente fare molto per curare il suo male.

Grazie ad una serie di lettere donate dalla famiglia di John Scott (Lord Eldon), responsabile di dover aggiornare quotidianamente il Parlamento sullo stato di salute del sovrano, nel caso fosse stato necessario trasferire i suoi poteri al figlio George, il Principe di Galles, è stato rivelato che Thomas Monro (interpretato da Guy Henry nella serie), primario del Bethlem Hospital, un esperto di salute mentale, fosse stato convocato per un consulto con i medici di corte e che quest’ultimo avesse chiesto, senza ottenerlo, il permesso di potersi occupare dal solo della salute del sovrano. Nello scambio di missive tra John Scott e Thomas Monro, appare evidente come ci fosse in sostanza una guerra in atto per decidere chi dovesse occuparsi della salute del sovrano e, di conseguenza, dovesse decidere quando fargli succedere il figlio, in un gioco di potere che aveva poco a che fare con la sua salute e nel quale era coinvolta anche la Regina Carlotta di cui il Re, nei momenti più difficili della sua malattia, diceva di non fidarsi, nonostante questa gli avesse dato 15 figli, 13 dei quali raggiunsero l’età adulta, e gli fosse sempre rimasta fedele.

La vita matrimoniale di Re Giorgio e della Regina Carlotta, che abitavano assieme nel Palazzo di Windsor, fu felice, tranquilla ed informale fino all’aggravarsi delle condizioni di salute del Re, dal quale, nei suoi episodi maniacali, la moglie era terrorizzata. I primi sintomi della malattia si Re Giorgio furono fisici, ma quando cominciò a perdere sempre più il controllo di sé si decise di trasferirlo a Kew, dove rimase isolato per lungo tempo, senza poter vedere né la moglie né le figlie che lo avevano seguito, motivo per cui la Regina Carlotta cominciò a perdere la pazienza con i medici che lo trattavano con l’uso di sanguisughe (salassi) e frequenti bagni freddi.

Quando poi il sovrano cominciò a diventare violento, per la Regina Carlotta divenne sempre più difficile incontrarlo per la sua stessa sicurezza, il che li annoverò tra le coppie più compatite della storia, per l’amore che avevano condiviso fino al sopraggiungere della malattia di lui ed il destino che ora li costringeva a rimanere separati.

La Regina Carlotta – una storia di Bridgerton sarà disponibile su Netflix a partire dal 4 maggio 2023.

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