The Last One (Arrivi e partenze in Italia) era il titolo del finale di serie di Friends, andato in onda il 6 maggio del 2004 tra le lacrime dei protagonisti e di una legione di fan, in cui il network disse addio ad un successo davvero incredibile e costante, con una media di 25/30 milioni di spettatori a settimana.

E, va detto, se 10 anni fa qualcuno ci avesse detto come sarebbe cambiata l’industria dell’intrattenimento da allora, probabilmente lo avremmo accusato di essersi inventato la trama di un film distopico e forse questo è quanto basta per comprendere perché Friends abbia avuto tutto il successo che ha ancora. Era un genere di TV completamente diversa, intelligente, ma anche meno esigente e libera di ridere di sé stessa, cosa che è diventata sempre più difficile da ottenere con il critico pubblico moderno.

L’evoluzione dei protagonisti di Friends

Alla base di friends e del suo enorme successo c’è sempre stata la semplicità che, badate bene, non ha nulla in comune con la banalità, Friends parlava davvero di un gruppo di amici disposti a tutto pur di sostenersi, anche quando le cose tra loro non andavano per il meglio, il concetto di base era che il pubblico sapeva che nessuno avrebbe mai tradito quel rapporto di indissolubile amicizia, il che era sufficiente per guardare con serenità la serie, senza aspettarsi spiacevoli sorprese.

Dietro ai protagonisti si nascondevano originariamente dei personaggi piuttosto stereotipati, con la differenza che tutti e 6 sono riusciti ad evolvere e maturare senza mai tradire la loro natura: Rachel era una figlia di papà, Monica una maniaca del controllo, Joey l’attore scemotto, Chandler il sarcastico giullare, Ross il rigido e Phoebe la figlia dei fiori senza pensieri.

Dal momento in cui decide di tagliare in due le carte di credito del padre, Rachel compie un cammino di grande maturazione nei 10 anni dello show, se all’inizio della serie è una ragazzina viziata la cui famiglia le ha sempre dato tutto ciò di cui credeva di avere bisogno, dal momento in cui va a vivere con Monica tutto cambia e dopo aver trovato un lavoro come cameriera (senza grande successo), entra nel mondo della moda e, nonostante rimanga sempre un po’ dipendente dagli altri, matura molto come persona, diventando una madre molto affettuosa e responsabile.

Monica è un ex adolescente obesa, cosa che non sottolineiamo ovviamente per prenderci gioco di lei, ma al contrario, per dimostrare quanto la sua mania del controllo ed il desiderio di primeggiare venissero proprio da quel bisogno di non ricadere in qualcosa che l’aveva resa infelice e sebbene non fosse probabilmente la più divertente del gruppo, è quella che è maturata più in fretta per necessità, diventando anche la protagonista femminile più materna del gruppo.

Joey, per buona parte della serie, rimane un attore squattrinato che non brilla esattamente per intelligenza, ma è anche un puro di cuore come ne abbiamo visti pochi in TV che riceve un beneficio dal maturare della sua amicizia con Rachel ed anche dal fatto che, nelle due ultime stagioni di Friends, la sua carriera decollerà dopo aver ottenuto prima una parte importate in un film, in cui condivide lo schermo con un attore nominato all’Oscar, e poi un ruolo chiave in Days Of Our Lives, per cui deciderà di lasciare New York e trasferirsi a Los Angeles.

I Punti di forza di Chandler sono indubbiamente la sua vena comica e la sua intelligenza che restano una costante in Friends. Se, tuttavia, all’inizio della serie appare decisamente insicuro, costretto a fare un lavoro che detesta (e che nessuno capisce!) ed incapace di mantenere una relazione stabile, con il trascorrere del tempo il successo in una nuova carriera e soprattutto la relazione con Monica, capace di sostenerlo e continuare a ridere delle sue geniali e sarcastiche battute, lo rendono un uomo migliore.

Ross è probabilmente il personaggio più irritante della serie, nonché quello più inconsapevolmente divertente, e la sua evoluzione consiste proprio nella capacità di scrollarsi di dosso questo problema. Nonostante rimanga sempre un po’ rigido rispetto al resto del gruppo, la sua relazione con Rachel lo rende migliore, più disponibile verso gli altri e meno concentrato su se stesso, facendo proprio della sua storia d’amore con lei il punto focale della sua maturazione personale.

Phoebe è il personaggio con il passato più difficile, se non traumatico, il che ha contribuito a sviluppare alcuni aspetti della sua personalità non esattamente positivi. Inizialmente presentata come lo stereotipo dell’oca giuliva, in realtà è molto più intelligente di quanto la gente non pensi e soprattutto indipendente e non costretta dalle convenzioni. La sua più importante evoluzione consiste infatti nel rimanere uno spirito libero che impara però a prendersi cura anche degli altri e non solo delle sue esigenze, diventando più matura e generosa verso il suo prossimo ed i suoi amici.

A 20 anni dal finale, ecco perché Friends continua ad essere una serie di successo

Friends

A 20 anni dalla messa in onda del finale di serie, Friends continua ad essere uno show profondamente amato dai nostalgici della TV, cosa che non sorprende, ma anche dalle nuove generazioni, cosa che non era invece affatto scontata. Nonostante anche questo show abbia scatenato qualche polemica, argomento su cui torneremo in un prossimo speciale dedicato alla serie, conseguenza inevitabile considerati i tempi che corrono, Friends è rimasto comunque uno dei programmi più seguiti su Netflix, con l’equivalente di 54,3 milioni di ore di episodi visti in un solo anno, nello specifico il 2018, motivo per cui il gigante dello streaming ha sborsato molti soldi per mantenerlo sulla propria piattaforma anche nel 2019 e prima di dirgli addio l’anno successivo.

Nonostante infatti Friends sia una serie che intrattiene grazie ad un umorismo intelligente, è anche a suo modo molto semplice e meno minacciosa di altri prodotti televisivi odierni, un genere di programma che i genitori si sentono tranquilli a far vedere ai propri figli, in cui i protagonisti non sono solo divertenti, ma anche umanamente piacevoli e vivono in un mondo che oggi è solo un ricordo.
Provare ad immagine questo sestetto con in mano uno smartphone, mentre interagisce tramite social, sarebbe impossibile e priverebbe la serie della sua magia, creata in buona parte dal fatto che i protagonisti erano costretti a vivere “il momento”, in assenza di alternative e distrazioni. Per contro, è curiosamente proprio grazie ai social, TikTok in testa, che la serie è tornata prepotentemente di moda tra i ragazzi, attratti dallo stile di vita degli anni Novanta.

Oltre a ciò Friends racconta in generale anni meno difficili per un’America ampiamente pre-Trump ed anche se terminò 3 anni dopo gli attentati che hanno distrutto le Torri Gemelle, è riuscita comunque ad accennare a questa terribile tragedia con estrema gentilezza, senza stravolgere la natura dello show o prevedere episodi speciali come altre produzioni scelsero di fare. Gli autori, nello specifico, scelsero infatti di ricordare quanto avvenuto a New York aggiungendo piccoli dettagli nella serie, come una bandiera americana appesa all’interno del Central Perk o una serie di messaggi di solidarietà che comparvero sulla lavagnetta appesa sulla porta dell’appartamento di Joy e Chandler nell’8^ stagione dello show.

Friends continua a rappresentare oggi una sorta di ideale di vita, non necessariamente realistico, ma nemmeno così assurdo da essere ridicolo, a cui molti continuano ad aspirare ancora oggi ed in cui si dimostra come a trent’anni si potesse vivere una vita piena, divertente, ma anche umanamente appagante grazie all’indelebile legame che questi 6 personaggi riescono a costruire.

A differenza di quanto è avvenuto negli Stati Uniti, in Italia è ancora possibile vedere Friends su Netflix.

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