Se ci seguite con una certa costanza, vi sarete certamente già imbattuti in uno dei nostri precedenti Road to House of the Dragon. Per tutti gli altri, stiamo parlando di una serie di articoli che stiamo scrivendo mentre facciamo l’ennesimo rewatch de Il Trono di Spade, in attesa dell’uscita della nuova serie dedicata alla casata Targaryen

Siamo ormai al giro di boa e, con questo speciale, abbiamo ufficialmente raggiunto la metà dello show televisivo andato in onda originariamente su HBO. La quarta stagione di Game of Thrones è da sempre una delle più apprezzate e quando uscì, nell’aprile del 2014, lasciò tutti a bocca aperta per i suoi numerosi colpi di scena. La trama della serie prende qui una direzione più precisa, accantonando alcuni personaggi per portare avanti l’arco narrativo di altri. Molte situazioni di tensione emotiva vengono risolte, lasciando spazio alla futura quinta stagione e allo sviluppo degli eventi che, lentamente, ci porterà verso il gran finale.

Come sempre, con questo articolo vi daremo i nostri tre motivi per cui non potete proprio fare a meno di riguardare la trasposizione della celeberrima saga scritta da Martin. Vi ricordiamo che, nel caso vogliate unirvi al rewatch, trovate tutto Il Trono di Spade su Sky e/o su NOW, piattaforme sulle quali sarà presto disponibile anche House of the Dragon.

Road to House of the Dragon

LA RICERCA DI UN NEMICO DA SCONFIGGERE

È ovvio: quando si vive nel mondo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, la paura di venire traditi e uccisi nel sonno è all’ordine del giorno. Ecco che ogni casata e, più in generale, ogni singola persona, deve imparare a guardarsi le spalle e allo stesso tempo a capire chi ha di fronte. Questo perché chiunque, anche l’individuo meno sospetto, può diventare il nostro peggior nemico in pochissimo tempo. 

Questa quarta stagione de Il Trono di Spade pone particolare attenzione a questa tematica. L’arrivo nel primo episodio (Le due spade) di Oberyn Martell aggiunge nuovi pezzi alla scacchiera, facendo venire a galla rancori provenienti dal passato che potrebbero minare il presente. Talvolta i pericoli provengono però dalle persone vicine a noi. Le stesse che dovrebbero supportarci e che, invece, hanno inevitabilmente obiettivi personali da raggiungere. È il caso di Jaime e di sua sorella Cersei, qui più divisi che uniti e preda di numerose emozioni.

Discorso molto simile anche per Jon Snow, che viene considerato un pericolo dal Lord Comandante ad interim Alliser Thorne e che, a sua volta, considera pericolosa Ygritte e i numerosi Bruti che puntano a raggiungere il Castello Nero. Il figlio bastardo di Ned Stark è senza dubbio uno dei protagonisti indiscussi della stagione, che ha come culmine proprio il nono episodio (Il coraggio di pochi), dove insieme ai Guardiani della Notte dovrà andare incontro al proprio destino.

Nell’ottava puntata, infine, Daenerys Targaryen si scontra con Jorah Mormont e con il suo iniziale tradimento. La Madre dei Draghi è costretta a prendere decisioni non semplici e che, come vedremo più avanti, avranno serie conseguenze.

Road to House of the Dragon

LA MORTE DI RE JOFFREY

Sì, nella quarta stagione muore il mai abbastanza odiato Joffrey Baratheon. Serve aggiungere altro? Miglior. Stagione. Di sempre.
(Festeggiamo il triste evento apprezzando la reazione di Margaery all’arrivo della torta nuziale!)

Road to House of the Dragon

LA PROVA ATTORIALE DI PETER DINKLAGE

Che Peter Dinklage sia un attore sensazionale lo sappiamo ormai tutti. Che il suo Tyrion Lannister sia tra i migliori personaggi dello show, pure. Se abbiamo ben chiare queste dure caratteristiche, un po’ lo dobbiamo anche alla settima puntata di questa stagione (Le leggi degli dei e degli uomini). Nel corso dell’episodio, Tyrion viene processato dalla propria famiglia. Dopo aver visto la peggior feccia di Approdo del Re disposta a mentire pur di vederlo morto, viene però il turno di Shae, la prostituta che col tempo aveva imparato ad amare. Ed è qui che abbiamo il discorso di un uomo spezzato, accusato di regicidio, alle persone che ha salvato da morte certa solo poche settimane prima. Un discorso da pelle d’oca, che ci ha definitivamente fatti innamorare di Peter Dinklage e delle sue straordinarie capacità recitative.

Non che questo sia l’unico momento memorabile di Tyrion. L’episodio finale lo vede finalmente vendicarsi di suo padre e della donna che lo ha tradito. Due momenti per certi versi simili, ma diametralmente opposti all’interno del cuore del valoroso Lannister. Una vera pioggia di emozioni.

E voi che ne pensate? Avreste inserito altri motivi per rivedere questa stagione? State aspettando House of the Dragon, oppure la saga di George Martin non ha più grande fascino su di voi? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le pagine social di BadTaste.it.